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Enzo Cannavale


 Enzo Cannavale con Massimo Troisi in Le vie del Signore sono finite (1987) Enzo Cannavale con Massimo Troisi in Le vie del Signore sono finite (1987)



Enzo Cannavale è scomparso il 18 marzo del 2011.


Emanuela Catalano, profonda conoscitrice di quello strano e variegato mondo costituito dai grandi attori napoletani del secolo scorso, dedica al nostro Enzo Cannavale un suo personale ricordo.







DECEDUTO MA NON MORTO


di Emanuela Catalano
Enzo Cannavale giovanissimo con Totò in Yvonne la nuit (1949) Un Enzo Cannavale giovanissimo con Totò in Yvonne la nuit (1949)


Enzo Cannavale ha chiuso la sua esistenza terrena. Eduardo De Filippo ne aveva riconosciuto a prima vista le “stimmate dell’attore comico”, veicolate da una vis ironica che in lui trovava una caratura pacata e dolce, che straordinariamente sottolineava a dismisura lo scompenso, il contrasto tra la forza della parola recitatata e l’aspetto fisico.
Sembra che Pirandello abbia esemplificato su di lui il suo saggio sull’umorismo.
Quest’attore, a cui la pacatezza, la modestia e la leggerezza del vivere erano compagne, nella letteratura ci stava immerso, forse inconsciamente, quando, autore delle sue parole ci diceva:”In teatro ci sono attori vivi, poi ci sono quelli scomparsi e i deceduti.” E intendeva che gli scomparsi fossero quelli che non lasciano il segno, non restano nel ricordo del pubblico. Pronunciava la frase con il suo abituale,   leggero sorriso di uomo buono e fiducioso, capace di accontentarsi di ciò che gli capita, inadatto all’invidia ed al rancore.
Ora che non c’è più sappiamo però che a lungo lo porteremo con noi, grazie alle tante, infinite, parti da lui interpretate.
Enzo Cannavale sulle barricate, nelle Quattro giornate di Napoli Enzo Cannavale sulle barricate, nelle Quattro giornate di Napoli (1962)
Forse non sono tutti film d’autore, ma lui il cinema lo ha attraversato tutto, per più di quarant’anni, con le pantofole felpate della spalla ideale, dell’attore a cui i “tempi della recitazione comica” scorrevano direttamente nel sangue.
Invecchiando era molto vicino ai giovani, quasi a voler ricordare i suoi esordi nelle filodrammatiche dove, lavorando su testi”seri” strappava risate suo malgrado.
Una volta compreso il proprio talento naturale, lasciava scivolare via le battute che  parevano non studiate o appartenenti ad un testo preesistente, ma affiorate in quel preciso istante dai precordi più intimi dell’animo umano.
Oltre al teatro Napoletano di Eduardo e dei Giuffrè, di Armando Curcio e di Luisa Conte al Sannazzaro, lo ricordiamo in TV e in Cinema: Nanni Loy, Dino Risi, Francesco Rosi, Bruno Corbucci, Alberto Lattuada, Pietro Germi, Pasquale Squitieri, Salvatore Samperi, Luciano De Crescenzio, Massimo Troisi, Lina Wertmuller, Giuseppe Tornatore, sono il suo Palmares incastonato da un “Nastro d’Argento” come miglior attore non protagonista nel 1998 per il film “32 Dicembre” di Luciano De Crescenzio.
Ci ha lasciati col suo sorriso dolce, a 83 anni, defunto, ma non scomparso dai nostri cuori, come Foscolo ci ricorda:”Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha nell’urna…” ed Enzo Cannavale la sua eredità di affetti c’è l’ha lungamente consegnata, sorrisi e battute, in ogni suo lavoro.

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