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Eduardo: il trentennale dalla morte




Emanuela Catalano, profonda conoscitrice e amante del teatro di Eduardo, ci racconta della grande celebrazione che il Senato ha voluto dedicare al grande drammaturgo a trent'anni dalla sua scomparsa. Ci parla anche di come la RAI si accinga a ricordare Eduardo nei prossimi mesi.

Un anno con Eduardo

1984/2014


Finalmente, a trent’anni dalla scomparsa di un genio come Eduardo, che ci ha lasciato i suoi capolavori tra letteratura, palcoscenico e poesia, l’Autore viene ricordato dall’Italia, questa patria ottusa ed ingiusta che noi tutti conosciamo.
Il 31 Ottobre 2014, a Roma, nell’aula del Senato dove Eduardo fu nominato Senatore a vita nel 1981 dal Presidente Sandro Pertini, si è svolta una cerimonia di eccezionale levatura orchestrata da Luca De Filippo.
A celebrare col figlio la memoria di questo grande della cultura italiana un manipolo di eccellenti attori che hanno saputo dare calore e risonanza alle parole che Eduardo ci ha lasciato: un patrimonio inestimabile sempre più dimenticato in Italia. Alla cerimonia sono inoltre intervenute alcune personalità che hanno avuto occasione di conoscere Eduardo nel privato e che ci hanno presentato l’uomo e non solo l’autore.
Tra di essi abbiamo riconosciuto con piacere ed ascoltato con affetto Luigi De Filippo, nipote di Eduardo che dello zio ci ha parlato a braccio in un intervento sincero e armonico che ha saputo testimoniare anche l’emozione.
Tra il folto numero di artisti intervenuti alla celebrazione, spicca lo stesso Luca De Filippo, che con Lina Sastri ha dato vita ad un breve e intenso brano tratto dal testo: “Filumena Marturano”. Anche Lina Sastri ha accompagnato il suo omaggio con brevi e commossi ricordi personali del Maestro, che si sente fanno parte di lei stessa. Questo e gli altri interventi, di attori di grande talento e simpatia, come Mariano Rigillo, un partenopeo etereo e spirituale che può entrare e uscire dalle opere di Eduardo dandone una sua personale dimensione, filtrata d’eleganza e malinconia, siglata dal suo personalissimo stile, un vero marchio di qualità intellettuale.
A questi primi nomi non si possono non aggiungere Massimo Ranieri, Silvio Orlando, Toni Servillo; chi con una poesia, chi con alcuni brani delle più note commedie hanno evidenziato il valore dell’autore celebrato, offrendo nel contempo saggi di grande recitazione. Interessante rilevare che tanto Ranieri che Servillo che Orlando non vengono dalla scuola di Eduardo, non sono attori formati dall’autore in persona.
Com’è noto, Eduardo ha anche tenuto numerosi laboratori teatrali e questo è un fatto importantissimo, perché ha permesso che Eduardo non circolasse solo in una ristretta cerchia di attori, addetti, o napoletani ma che di quest’opera si impratichisse e s’impadronisse tutto il mondo culturale italiano; riconoscendo a questi testi quello che Eduardo ha messo dentro le parole: idee e concetti importanti, attuali, validi ancora oggi e soprattutto attenzione e amore per la società italiana, quella che da 30 anni lo ignora relegandolo nella zona di coloro che sanno far ridere. Equivoco che tende a svalorizzare tutti i profondi contenuti che permeano qualunque opera di Eduardo. La stessa frase “Te piace o’ Presebbio”, ormai un luogo comune, vorrebbe sottolineare la comicità di un testo quale “Natale in casa Cupiello” che invece è un vero e proprio dramma sociale.
La Rai ha promesso un lungo ciclo televisivo che comprende due cicli, uno quello di presentare i testi di Eduardo interpretati da altri attori e registi, l’altro quello di ritrasmettere le opere registrate presso la Rai da Eduardo stesso. Purtroppo questo ciclo andrà in onda su Rai 5, che non è così recepibile perfettamente su tutto il territorio della penisola come altri canali decisamente più commerciali. Speriamo che quest’operazione sia coronata da un grande successo di pubblico che convinca la Rai a far ritornare sul primo canale statale uno dei più illustri autori del panorama letterario italiano del ‘900

Firenze, 31 Ottobre 2014


Copyright:artemanuela

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