Il ragioniere Spasiano
Napoli milionaria!
Il ragioniere Spasiano è uno dei personaggi centrali di
Napoli milionaria!. Il ragioniere Spasiano è presente sin dalle prime scene della commedia quando lo vediamo andare a prendere il caffè (di contrabbando) in casa Jovine; assistiamo poi al suo dramma, quando viene progressivamente spogliato di tutte le sue proprietà e di tutte le sue ricchezze da una donna Amalia avida e senza cuore. Nonostante i pesantissimi torti subiti, in chiusura del terzo atto assistiamo al bel gesto del ragioniere che consegna a donna Amalia il farmaco che salverà la vita a Rituccia.
Emanuela Catalano, autrice di numerosi saggi sulle opere di Eduardo, ci propone questa sua scheda dedicata al ragioniere Spasiano.
Il ragioniere Spasiano (interpretato da Lello Grotta) consegna il farmaco a donna Amalia
Questo personaggio occupa una importante funzione nell’economia di uno dei capolavori del teatro del ‘900 italiano: ”Napoli milionaria!”; la commedia, creata e scritta da Eduardo in lingua napoletana, vede Spasiano esprimersi in corretto italiano.
Nel panorama dei numerosi personaggi che compongono la commedia, questo del ragioniere, da solo, rappresenta uno strato sociale, che interagisce, nei tre atti, con gli altri protagonisti che appartengono tutti al popolo, al popolo minuto, quello dei “vasci”.
Nell’economia della commedia anche un altro personaggio si distingue per il suo parlare un “napoletano” tradotto, italianizzato, spiegato: è il brigadiere Ciappa che deve il linguaggio al suo ruolo di uomo di legge, che per dovere e rispetto di tutti deve esprimersi nell’idioma ufficiale della nazione.
Il Ragioniere svolge un lavoro di responsabilità e di conseguenza ha uno stipendio regolare e buono che gli permette di mantenere più che adeguatamente la sua famiglia, la moglie e tre bambini. Oculatamente, operando sulle proprie modeste forze economiche, il Ragioniere è proprietario dell’appartamento dove abita, una casa vera, non un “vascio”. Oltre a questa casa, indice di una stabilità di vita e di appartenenza sociale ad una classe di “aventi diritto”, e non al popolo, eternamente scippato di ogni riconoscimento o valutazione positiva, Spasiano possiede pure due “quartini” affittati che, oltre a contribuire monetariamente al mantenimento della famiglia, rappresentano per i figli una prospettiva di sicurezza per l’avvenire.
Il personaggio del ragioniere sopravvive nella versione cinematografica e, se vogliamo, si apre a “ vita nuova”; compare, diversamente che sulle tavole del palcoscenico, accompagnato dalla moglie Rosa, che acquista sullo schermo oltre al nome anche una fisicità che il testo teatrale le negava.
Sempre nella versione cinematografica il ruolo del ragioniere è affidato ad un “attore” sui generis. Lo interpreta infatti Mario Soldati che, in primis, non è napoletano, ed in più non è neppure un’attore vero e proprio.
E’ un volto noto agli italiani di quegli anni, uno scrittore, innamorato del cinema e della realtà, sceneggiatore e frequentatore dei luoghi delle produzioni cinematografiche di quei tempi, per di più aspirante regista e persona anticonformista per eccellenza, divulgatore di una cultura che amava come italiana, provinciale”regionale”.
Anche in questa occasione è probabile che si debba vedere l’intervento del produttore a spingere le scelte di Eduardo.
Nella trasposizione cinematografica il ruolo chiave di questo personaggio non è sostanzialmente mutato; piuttosto, il mezzo cinematografico rende la parte più percepibile, più in vista del pubblico grazie ai primi piani che fanno comprendere meglio e più profondamente il pensiero dell’Autore.
Spasiano rappresenta la società dei “signuri” che con i loro privilegi hanno spinto il popolo all’esasperazione degenerata ormai nel peggio.
Solo gli elementi migliori, come Gennaro, hanno la forza di mantenersi lontani dal male, i più deboli, i più doloranti reagiscono, il più delle volte sbagliando.
Anche dall’altra parte, da quella dei “signuri” si sbaglia, si crede di poter impunemente ostentare comportamenti degenerati e sopraffattori, quasi non se ne comprendesse la portata morale.
Il Ragioniere Spasiano ha quindi nella commedia la funzione di essere il simbolo di un ceto sociale artefice di comportamenti sbagliati di cui neppure concepisce la portata.
Ma l’Autore, che usa la materia umana con sensibilità e coscienza, fa capire a Spasiano che la guerra, quella sociale e civile, interna ad un paese, talora silenziosa, ma più distruttiva del tritolo, deve finire.
Quando Spasiano nel terzo atto fornisce l’introvabile medicamento che restituirà Rituccia alla vita, lo farà con slancio sincero, senza pregiudizi e con amore.
La medicina sarà “usare l’intelligenza” per convivere nella società non in gara gli uni con gli altri, ma assieme, più forti per la solidarietà che è un comportamento proprio alla razza umana.
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