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L'acquisto di Maradona


di Salvatore Valva



Maradona a Napoli, il giorno della presentazioneMaradona a Napoli, il giorno della presentazione

Siamo alla fine della calda primavera 1984.  In città non si parlava d'altro che  dell'interessamento del Napoli di Ferlaino per Diego Armando Maradona; i tifosi si domandavano se erano solo chiacchiere o se vi fosse del vero. Il direttore generale era Antonio Juliano, persona concreta e  molto seria.
La dirigenza del Barcellona,  dubbiosa sulla serietà delle intenzioni del Napoli e  di Ferlaino,  chiese,  per iniziare la trattativa,  una caparra di un miliardo e mezzo di lire. A perdere!
All'epoca io lavoravo in una grande banca, nell'ufficio che si occupava dei trasferimenti fondi internazionali. Le procedure erano basate sull'utilizzo di un sistema elettronico che prendeva il nome di "swift" dal codice di identificazione bancaria. La nostra banca, dei cui servizi si avvaleva il Calcio Napoli,  era dotata di una propria struttura "swift", ed era quindi in grado di trasferire fondi a una banca corrispondente in pochi attimi, dopo aver "lavorato"  il bonifico ed aver effettuato tutti  i controlli del caso.
Ricordo che  un alto dirigente della banca venne nei nostri   uffici per chiedere chiarimenti sulle procedure utilizzate e su quali fossero i tempi previsti. Il responsabile della struttura spiegò che la lavorazione dei bonifici, con tutti i controlli dovuti,  avveniva nel corso della giornata, mentre l'effettiva trasmissione elettronica delle somme  veniva effettuata a fine pomeriggio.
La risposta fornita al dirigente corrispondeva alla normale prassi; all'epoca, l'impegno nei confronti della clientela era di trasmettere i fondi nell'arco della giornata, anche se le tecnologie avrebbero consentito di effettuare la singola operazione  (lavorazione, controlli ed invio elettronico) in pochi  minuti.  Qualche giorno dopo il presidente del Napoli, Ferlaino, insieme al direttore generale della banca, tenne una conferenza stampa nella quale dichiarava ufficialmente la volontà del Napoli di voler iniziare la trattativa con il Barcellona per l'acquisto di Maradona. I due, a beneficio dei giornalisti presenti,  e dei milioni di tifosi del Napoli che avrebbero letto la notizia, compilarono il modulo per la richiesta della trasmissione della caparra da 1,5 miliardi, consegnandola  in maniera teatrale ad un commesso della banca con l'ordine di portarlo all'ufficio swift per la trasmissione dei fondi.
Dopo pochi minuti il commesso consegnò al nostro ufficio il modulo del bonifico da effettuare.
Noi,  addetti all'ufficio, eravamo tutti  tifosissimi del Napoli; leggemmo la causale del bonifico, il beneficiario e l'importo e capimmo che non si trattava di un bonifico ma de IL BONIFICO! Decidemmo di modificare la procedura normalmente utilizzata: lavorazione e controllo in due minuti e trenta secondi e, soprattutto, invio immediato dei fondi! I soldi partirono in pochi minuti e non, come illustrato al dirigente pochi giorni prima, a fine pomeriggio.
Durante l'intervallo, alle ore 14,30, il dirigente che aveva preso informazioni qualche giorno prima, incontrò nei corridoi della banca il nostro gruppo (il responsabile e noi addetti);  eravamo usciti per la colazione e stavamo tornando al lavoro. Con grande orgoglio, gli  comunicammo che l'operazione richiesta era già stata conclusa!
Ci aspettavamo i complimenti del dirigente. Invece, il dirigente a quella notizia sbiancò in volto e fu preso da un malore!
Perché? Sembrerebbe che il Napoli avesse ancora dei dubbi sulla trattativa a dispetto della coreografica  conferenza stampa del mattino e aveva ancora bisogno di tempo per riflettere  sul da farsi.  I tempi di lavorazione dei bonifici, così come accertato e garantito dalla banca,  avrebbero potuto consentire un cambio di decisione nel pomeriggio, a conferenza stampa ormai conclusa: anche annullando il bonifico, il messaggio positivo e rassicurante sarebbe comunque arrivato ai tifosi; con il Barcellona poi ci si sarebbe potuti giustificare attribuendo il mancato trasferimento dei fondi a qualche problema procedurale.
L'azione di noi  addetti all'ufficio aveva però reso impossibile l'annullamento dell'iniziativa!
Bisognava, ormai, andare solo avanti. E avanti si andò!

 

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