Il debito pubblico degli Stati pre-unitari
Il Regno di Napoli come la Germania!
Una domanda che spesso la gente del Meridione si pone è la seguente:
"
Ma nel 1860 il nostro Regno era tanto più arretrato, più povero, più deindustrializzato rispetto alle altre Regioni d'Italia ed in particolare rispetto ai conquistatori, il Piemonte, o al potente Lombardo Veneto?".
Abbiamo cercato nel tempo di proporre articoli e ricerche per cercare di fornire degli elementi di valutazione; ci siamo limitati a proporre solo "fatti certi", possibilmente solo "numeri".
E' il caso, ad esempio,
del nostro articolo sul lavoro "Il divario tra Nord e Sud" di Paolo Malanima, Direttore dell'Issm (Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo) del CNR: grazie a questa ricerca, condotta dal CNR e, quindi, non da un'organizzazione revisionista neo-borbonica, siamo finalmente riusciti a conoscere dati, quali i PIL dei vari Stati pre-unitari, nonché informazioni relative alla caratterizzazione socio-economica degli stessi Stati; ebbene, se andate a leggere quelle pagine, scoprirete che le cose stavano molto ma molto diversamente da come ce le possiamo immaginare e da come ci sono state raccontate (ad esempio il PIL "normalizzato" nel 1891, ben trent'anni dopo la scomparsa del Regno delle due Sicilie, era per il Piemonte pari a 1.01, quello della Campania 1.10!).
In linea con questo nostro sforzo di fornire dati "certi", questa volta vi proponiamo il contenuto di un articolo del 2012, di Giuseppe Chiellino, del Sole 24 Ore. L'articolo è leggibile nella sua forma integrale a questo
link.
Lo spunto dell'articolo è uno studio di Stephanie Collet, una storica della Finanza dell'Universita di Bruxelles.
La professoressa ha condotto una ricerca, scavando tra i documenti degli archivi presso le Borse di Parigi ed Anversa.
Quale l'obiettivo del suo studio? Provare a simulare l'effetto oggi di una "messa in comune" del debito pubblico dei vari Paesi Europei (diciamo, in parole più semplici, gli effetti dell'operazione Eurobond) sulla base dell'unico evento simile che si sia verificato in Europa nei secoli passati: l'Unità d'Italia con relativa "messa in comune" dei debiti pubblici degli Stati pre-unitari.
La ricercatrice ha esaminato l'evoluzione di quattro stock di Debito Pubblico: quelli del Regno di Piemonte, quelli del Lombardo-Veneto, quelli del Regno delle due Sicilie e quelli dello Stato Pontificio.
E' subito saltato agli occhi che, nel confronto tra la situazione italiana del 1847 con quella europea di oggi, vi è un solo Stato pre-unitario con le stesse caratteristiche della Germania della Merckel, ovverosia con un debito pubblico ben valutato dai Mercati e quindi con bassi tassi d'interesse: udite udite, il Regno delle Due Sicilie!!!
Lo spread non mente! Prendendo a riferimento i "bond terroni", che pagavano il 4,30% di interessi, quelli piemontesi avevano, tenetevi forte, uno spread di 140 punti base!!! Pagavano, cioè, il 5,70%. Lo stesso accadeva per i bond papali.
E qual era lo spread dei bond del Lombardo-Veneto? 160 punti!!! Pagavano il 5,90%.
Questi sono i numeri. Il Regno delle due Sicilie era, per i mercati dell'epoca, come la Germania di oggi;
Il Piemonte e il Lombardo-Veneto erano un po' come la nostra cara ed affezionata Italietta.