Montella
Montella è una splendida cittadina dell’Irpinia, conosciuta per la piacevolezza del suo paesaggio, per l'operosità dei suoi cittadini e soprattutto, probabilmente, per le sue famosissime castagne.
I dati ufficiali ci dicono che Montella è situata a un’altitudine di 560 metri e che i suoi abitanti sono quasi 8.000; Montella si estende per circa 83 kmq su un di terreno per buona parte boschivo e caratterizzato da forti differenze di livello. Montella è gemellata con Norristown, città degli U.S.A.
Gli argomenti:
La fantastica storia del Santuario del SS.Salvatore
Il Santuario di Montella del SS. Salvatore
La storia della costruzione del Santuario di Montella ha inizio tanti ma tanti tanti secoli fa! L'indimenticabile Rettore del Santuario del SS. Salvatore, don Ferdinando Palatucci, ha scritto un saggio su quest'argomento pubblicato sulla rivista Il Monte, diretta da uno dei personaggi più noti di Montella, il prof. Carlo Ciociola.
In breve, ecco la storia del Santuario di Montella, così come la possiamo ricavare dal racconto di Don Palatucci.
La prima notizia di una Chiesa dedicata al Salvatore nella zona di Montella risale ben al settimo secolo. Si sa infatti che in località Monticchio vi era una Chiesetta divenuta poi parrocchia, dove vi era anche una statua rappresentante il Salvatore.
Alcuni secoli dopo, gli abitanti di quella zona si trasferirono a Montella, lasciando nell'incuria la vecchia chiesetta.
La statua del Salvatore presente nella chiesa fu però portata via e condotta dagli abitanti di Montella nella cappella della SS. Trinità, in cima al Monte Sant'Elia. Siamo all'incirca nella prima metà del sedicesimo secolo.
A seguito di questo "trasferimento", i cittadini di Montella chiamarono con il nome del Salvatore sia la Chiesa dove avevano condotto la statua del Salvatore, sia il monte.
Sorse però un piccolo problema: la vecchia Chiesa della SS. Trinità e il monte Sant'Elia erano collegati, per vari motivi storici, al miracolo della Trasfigurazione; ebbene la statua del Salvatore portata in quella Chiesa dai cittadini di Montella non si adattava a rappresentare Gesù al mometo della trasfigurazione: infatti, la statua rappresentava un Gesù molto giovane, mentre per la raffigurazione della Trasfigurazione sarebbe stata necessaria una statua raffigurante un uomo di trenta anni.
Ma per gli abitanti di Montella non ci fu alcuna esitazione: era tanto l'amore per quella statua che ritennero poteva benissimo rappresentare anche la Trasfigurazione.
Il SS.Salvatore- Immagine realizzata in occasione dei 225 anni dal miracolo
Passati due secoli, la statua del Salvatore si ridusse in pessime condizioni. I fedeli di Montella decisero di volere una nuova statua ma che avesse comunque le stesse fattezze adolescenziali di quella precedente, anche se tali fattezze non concordavano con il probabile aspetto di Gesù all'epoca della Trasfigurazione.
Si arriva al fatidico 1779. In quell'anno vi fu una grandissima siccità. Don Palatucci, nel suo saggio, oosserva che oggi il problema forse si risolverebbe grazie al commercio internazionale. All'epoca, invece, Montella a stento era collegata con una carrozzabile a qualche paese limitrofo. La siccità poteva voler dire morte!
I fedeli di Montella decisero allora di rivolgersi in preghiera al Salvatore e decisero di portare in città la statua da loro tanto amata.
Vi fu un primo miracolo: quando i cittadini di Montella salirono sulla montagna per prelevare la Statua, improvvisamente l'acqua di un pozzo crebbe improvvisamente a dismisura consentendo ai fedeli di Montella di poter trovare ristoro; da quel giorno qule pozzo si chiamò il pozzo dei miracoli.
La statua arrivò a Montella il 28 maggio. Dopo due giorni di preghiere, arrivò la pioggia! La statua rimase a Montella per circa trenta giorni, sino al 27 giugno. Durante questo periodo avvennero molte guarigioni miracolose.
Questi eccezionali accadimenti legarono ancora di più la comunità di Montella al Salvatore e alla sua statua. Fu così che iniziarono i lavori di ampliamento della Chiesa; i lavori durarono alcuni anni e si conclusero nel 1789.
La costruzione della nuova Chiesa fu possibile grazie al sacrificio di tutti gli abitanti di Montella che si accollarono l'onere di portare in alto sulla montagna i materiali necessari ai lavori; questo spesso accadde senza aiuto alcuno di mulo o di asino ma contando, ciascuno, esclusivamente sulle proprie gambe e sulle proprie spalle.
La storia della Chiesa del Salvatore si arricchisce a questo punto di un secondo miracolo.
Alla conclusione dei lavori, l'altare della Chiesa rimase quello vecchio, consunto e di pessima estetica; i fedeli di Montella decisero di comprarne un altro, più bello e più degno del loro Salvatore. Ci fu una colletta tra gli abitanti di Montella e con la somma raccolta una delegazione andò a Napoli da un maestro marmario. Purtroppo l'artista chiese il doppio della somma raccolta (1000 scudi a fronte dei 500 raggranellati dai fedeli di Montella).
I componenti la delegazione vennero però a sapere che il marmario aveva la moglie gravemente ammalata. Gli proposero un "baratto": se il loro Salvatore l'avesse guarita, si sarebbe dovuto accontentare di 500 scudi. L'artigiano accettò sorridendo, non dando valore alcuno alla fede dei cittadini di Montella. Si dovette ricredere : sua moglie guarì e il nuovo altare fu pagato con la somma disponibile!
Il gemellaggio di Montella con Norristown
Delegazione di Norristown alla Processione del SS.Salvatore di Montella
Un esempio del legame che lega le comunità italiane all'estero con la Madre Patria è sicuramente quello rappresentato dal gemellaggio di Montella con la cittadina americana di Norristown.
In questa cittadina è presente una folta rappresentanza di abitanti di Montella emigrati negli Stati Uniti; questa comunità è rimasta fortemente legata alle tradizioni della cittadina di provenienza, ai suoi costumi, alle sue tradizioni, al culto del SS. Salvatore.
Nel lontano 1906 fu fondata una Società a Norristown (The Society of Montella in Norristown Society, PA, USA) con il compito di mantenere saldi i rapporti con Montella e di mantenere vive le antiche tradizioni.
Negli ultimi 25 anni vi è stato un ulteriore incremento delle attività e dei collegamenti tra le due comunità: in particolare vi sono stati molte visite reciproche; delegazioni americane partecipano alla Processione del SS.Salvatore a Montella, e, viceversa, delegazioni italiane si recano a Norristown per seguire gli analoghi festeggiamenti organizzati in quella cittadina.
Nel 1987, in particolare, un gruppo di ben 205 cittadini di Montella si è recata a Norristown per partecipare alla locale festa del SS.Salvatore.
Da ricordare, ancora, nel 2004 la rappresentazione di una commedia in dialetto di Montella con attori italiani a Norristown.
Insomma, una bella storia!
Ringraziamo il Prof.Carlo Ciociola, direttore della rivista Il Monte, per le foto, le informazioni e, soprattutto, per la grande disponibilità.
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