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Pane

per I Bastardi di Pizzofalcone



Pane, uscito nelle librerie nel mese di dicembre 2016, è il sesto romanzo di Maurizio de Giovanni della serie dell'Ispettore Lojacono o, meglio, dei Bastardi di Pizzofalcone.
Ci capita spesso di osservare che l'ultimo romanzo di Maurizio de Giovanni sia anche il migliore... . Pane per i Bastardi di Pizzofalcone conferma questa "tradizione": è un romanzo che si legge tutto di un fiato, molto avvincente per la sua trama poliziesca ma, soprattutto, delizioso per la caratterizzazione dei personaggi. Di tutti i personaggi, sia di quelli "tradizionali", presenti in tutte le storie dei Bastardi, sia di quelli presenti solo in questo.
Come in tutti i romanzi dei Bastardi, vi è una storia principale, con un omicidio da risolvere, una storia "minore", affidata come in Cuccioli al simpaticissimo Marco Aragona (ed alla collega Alex), ed, infine, il consueto feel-rouge con l'indagine "privata" condotta da Pisanelli che, in questa occasione, arriva a un passo dalla soluzione del caso dei tanti suicidi sospetti avvenuti negli ultimi anni.
Commentando Cuccioli osservammo che finalmente l'Autore aveva "concretizzato" una storia d'amore in un suo romanzo: infatti, tra le tante storie di Ricciardi e quelle di Lojacono, un bel po' po' di pagine di grande letteratura, solo in quel romanzo vi era stata una "conclusione"... . Ebbene, in Pane per i Bastardi di Pizzofalcone, siamo tornati ad una situazione ingarbugliata: Lojacono e la sua Laura si sono di nuovo allontanati.




Pane: i personaggi



La copertina di Pane per i Bastardi di Pizzofalcone La copertina di Pane per i Bastardi di Pizzofalcone


I sette Bastardi di Pizzofalcone:

Giuseppe Lojacono
Luigi Palma
Giorgio Pisanelli
Francesco Romano
Ottavia Calabrese
Alessandra Di Nardo
Marco Aragona


Laura Piras
Letizia
Marinella
Frate Leonardo
Rosaria Martone

 


Pasquale Granato
Lory Toppoli
Fabio Marino
Filomena Granato
Diego Buffardi
Lamagna
Bruno Basile

Arnoldo Boffa
Roberta Smeraglia
Bona Sommella


Pane: la trama




Un panificatore napoletano, Pasquale Granato, viene ucciso nel cortiletto sul retro del suo laboratorio con un colpo di una piccola rivoltella. Lojacono e Romano, alla notizia del crimine avvenuto nella zona di competenza del loro Commissariato, quello di Pizzofalcone, si precipitano sul luogo del delitto ed incominciano i rilevamenti del caso. Dopo solo pochi minuti di osservazione, che comunque consentono all'ispettore Lojacono una prima ma attenta analisi del luogo del delitto, del cadavere della vittima e di altre circostanze, i due vengono allontanati dalla scena del crimine e con modi particolarmente bruschi dal procuratore della DDA Buffardi e dal funzionario della Mobile, il dott. Lamagna. I due uomini di legge sono infatti sicuri che l'omicidio sia da attribuire alla criminalità organizzata: la vittima aveva assistito mesi prima a un delitto riconoscendone l'autore nel figlio del boss della zona, il famigerato Sorbo; in un secondo momento, Pasquale Granato aveva ritrattato, facendo "saltare" il processo nascente al PM Buffardi, ma rimanendo comunque nel mirino del clan camorristico.
Lojacono è invece sicuro che l'omicidio non vada inquadrato nell'ambito dei delitti di camorra: la modalità con la quale l'assassino ha sparato indicano al nostro bell'ispettore che l'assassino non era un killer professionista ma, molto probabilmente, una persona con scarsa dimestichezza nell'uso delle armi.
La PM Laura Piras, convinta da Lojacono, con il quale vive una strana storia d'amore, caratterizzata soprattutto dalla sua volontà di tenere nascosto il rapporto, ottiene dal Procuratore Capo Basile che ad indagare siano due squadre di inquirenti: la prima, quella guidata dal PM dell'antimafia Buffardi con l'aiuto della Mobile approfondirà l'ipotesi di delitto camorristico; lei stessa guiderà le indagini, con il supporto dei Bastardi di Pizzofalcone, seguendo l'ipotesi dell'omicidio "convenzionale".
Le indagini vanno avanti per qualche giorno, tra mille difficoltà; sembra quasi che l'ipotesi camorristica sia quella giusta, quando Lojacono ... .



Pane: qualche pillola


La descrizione della modella Roberta Smeraglia (biancheria intima): "responsabile dell'incremento di quasi il venti per cento dei tamponamenti agli incroci dove erano presenti le affissioni con le sue immagini".

Aragona, in formato ispettore Coliandro, si rivolge ad una barista:
"Ragazza, ci serve quel tavolino. Di' al signore di liberarlo subito, per piacere!".
"Ragazza lo dici a soreta. Se il signore vuole alzarsi si alza, se no aspetti che si finisce di leggere il giornale e poi magari te ne vai affancxxx"
"Sono un agente di polizia. Libera 'sto tavolino che ho da lavorare!", mostrando il tesserino.
"Mi correggo: vattene affancxxx senza aspettare che il signore finisce di leggere!".

Dialogo tra Alex e Rosaria, già amanti, sulla differenza tra "causa mia" e "colpa mia", al capezzale del padre della prima.
Rosaria: "Perché stai piangendo?"
Alex: "Non è che piango, io credo che abbia avuto il malore a causa mia."
Rosaria: "Ma che colpa tua. Non è affatto colpa tua! E lui che non ha mai...
Alex: "Non ho detto "colpa". Ho detto "causa". Nel senso che quando me ne sono andata si è sentito ... diminuito. Forse."
.....
Rosaria: "Anche tu hai sofferto, no? E ... a causa mia, hai sofferto."
Alex: "No. Non "causa" questa volta. "Colpa" stavolta. Per colpa tua.


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