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Rondini d'inverno

Sipario per il commissario Ricciardi

 


Rondini d'inverno è un romanzo giallo di Maurizio de Giovanni pubblicato nel mese di Luglio 2017. Il precedente romanzo dello scrittore napoletano con protagonista il commissario Ricciardi, Serenata senza nome, era stato pubblicato a Giugno del 2016. Rondini d'inverno è il decimo romanzo della serie Ricciardi.

Forniamo sempre qualche notizia sull'evoluzione della lunga e "lenta" storia d'amore tra Ricciardi e la sua Enrica. Le cose vanno avanti! Ci sono delle nubi all'orizzonte per il loro rapporto, nubi causate da fattori esogeni alla coppia, ma i due oramai sembrano lanciati nel loro rapporto.
L'Autore ha recentemente e ripetutamente dichiarato che Rondini d'inverno è la sua terz'ultima opera con protagonista Ricciardi. Dovrebbero, quindi, seguire solo altri due libri. Speriamo che Maurizio cambi idea.
Saremmo pronti a scommettere che la cambierà. Ed, in genere, "azzecchiamo" i nostri pronostici sul grande scrittore napoletano.
Rondini d'inverno è il terzo romanzo della Trilogia della Canzone, dopo Anime di vetro e Serenata senza nome; nella trama tra i protagonisti c'è anche una antica canzone napoletana; si tratta della struggente Rundinella.
La storia è collocata temporalmente negli ultimissimi giorni del 1932. Rispetto alla quasi totalità degli altri romanzi di Ricciardi, il clima atmosferico questa volta è "normale"; non ci sono tempeste, venti gelidi, acquazzoni: il tradizionale clima temperato di Napoli questa volta ha avuto la meglio. A meno di un po' di nebbia... !
Come spesso accade, la trama principale è "accompagnata" da un'indagine parallela e non ufficiale di Maione, chiamato ad indagare dal dottor Modo su un misterioso pestaggio di una prostituta.


Rondini d'inverno: I personaggi



La copertina di Rondini d'inverno edito da Einaudi Ecco la copertina di Rondini d'inverno, edito da Einaudi



I consueti...:
Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi
Il brigadiere Raffaele Maione
Il vicequestore Angelo Garzo
Il dottor Bruno Modo
Nelide
Bambinella
Enrica Colombo
Livia Lucani
Falco
Il maggiore Manfred Kaspar von Brauchitsch
Bianca Borgati dei marchesi di Zisa, contessa Palmieri di Roccaspina



E ancora
:
Michelangelo Gelmi
Fedora Marra
Pio Romano
Vincenzo Zupo
Elia Meloni
Aurelio Pittella
Pasquale Renzullo
Erminia

Pacelli
Italia Pacelli
Lina

Beniamino Scuotto
Marianna Gelmi E, sopra di tutti:
Il Fatto


Rondini d'inverno: la trama




Ultimissimi giorni del 1932. Al teatro Splendor il programma prevede per la serata più di un singolo spettacolo; tra questi, una sorta di "sceneggiata" con il tradizionale triangolo, lui, lei e l'altro. Il "lui" è interpretato da un consumato attore, Michelengelo Gelmi; la "lei", dalla giovane ed affascinante Fedora Marra. Fedora Marra è anche la moglie nella vita corrente del Gelmi. Il ruolo de "l'altro" è affidato a Pio Romano. Come si conviene in questo tipo di rappresentazione scenica, il finale prevede che "lui" spari al suo rivale ed alla traditrice.
Ma le cose prendono una piega imprevista: dopo aver sparato a salve al suo avversario, Michelangelo Gelmi spara alla moglie (nella rappresentazione e nella vita) che, però, cade colpita a morte: il colpo non era a salve!
Incaricato delle indagini, il nostro Commissario Ricciardi ascolta la dichiarazione di innocenza del Gelmi; lui aveva caricato, come sempre, la pistola a salve: non è stato lui ad uccidere sua moglie, ma qualcuno che ha manomesso il carico della pistola.
A complicare la posizione del vecchio attore è il fatto che corra più di una voce su un presunto comportamento licenzioso da parte della bella e giovane moglie. Il movente della gelosia, quindi, ci sarebbe tutto a giustificare il delitto.
Il nostro Ricciardi, coadiuvato come sempre dal fido Maione, conduce le indagini che porteranno alla scoperta del responsabile dell'omicidio.
In parallelo allo sviluppo delle indagini sul caso Marra, il brigadiere Maione indaga su uno strano pestaggio di cui è stata vittima una prostituta, Lina. Il dott. Modo la conosce bene, ha provato a medicarla e curarla in ospedale e chiede all'amico brigadiere di fare luce sul fatto violento. Maione risolverà il caso "a modo suo"... ; da notare il posto dove l'Autore colloca la scena più importante del caso "Lina": il Campiglione, anzi L'osteria del Campiglione, una zona a ridosso della via Campana, resa oggi famosa dalla presenza, per l'appunto, di un ristorante. Ci domandiamo se l'ispirazione al nostro Autore non sia stata di natura gastronomica... .
In conclusione, come sempre, ricordiamo la frase che, in questo caso, Il Fatto fa "dire" alla vittima: "Amore della mia vita, Amore della mia vita, Amore della mia vita" .



Rondini d'inverno: qualche pillola




A proposito di come l'Autore veda il clima napoletano: " ... In una città dove anche il clima amava esagerare, dove si alternavano il caldo feroce che azzannava al la gola e il freddo umido che si insinuava nelle ossa, dove la pioggia schiaffeggiava furiosa per pochi minuti e il vento caldo soffiava gli odori dell'Africa e l'insania del mare, e alzava gonne e rubava cappelli, ..."

Una delle poche cose che terrorizzano il bel Ricciardi è la guida del fido Maione: "Ricciardi indicò il parabrezza con gli occhi sbarrati e Maione diede un colpo secco allo sterzo, evitando per un pelo una madre e una bambina che, vedendoli sopraggiungere, si erano bloccate in mezzo alla strada rassegnate a essere travolte. In compenso gettò all'aria una bancarella di fuochi artificiali in attesa del Capodanno. Il brigadiere cinguettò, allegro: "Certo che con 'sta nebbia solo uno bravo bravo la può portare, la macchina. E voi, commissa', modestamente potete disporre del sottoscritto!"

La morte per Ricciardi: "La morte, Ricciardi lo sapeva fin troppo bene, è uno scomodo invitato alla festa della vita."

Una stranezza: l'attore Pio Romano, quello che interpreta la parte dell'amante della moglie di Gelmi nello spettacolo teatrale dell'omicidio e che viene sparato a salve immediatamente prima che la protagonista venga uccisa da un colpo vero di pistola, fino all'arrivo della polizia rimane sdraiato per terra immobile. In effetti, rimane fermo in quella strana posizione per almeno un paio di ore prima dell'invito del sopraggiunto Ricciardi ad alzarsi.





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