Quicampania ha già dedicato un servizio a Tony Tammaro (clicca) a firma di Giancarlo Sanduzzi. Questa volta vi proponiamo un'intervista al cantante napoletano, sempre a cura di Giancarlo.
Sanduzzi: Caro Tony, sono stato molto contento di sapere che il mio articolo pubblicato da Quicampania ti sia piaciuto! In questo asserivo che la tua quasi totale identificazione con Tammaro ha avuto –ed ha tuttora- dei pro e dei contro. Sei d'accordo?
Tammaro:
Pienamente d'accordo. Il fatto di essermi identificato col personaggio ha generato molti equivoci. Parecchie persone sono convinte che io "sia" un tamarro... nella mia prossima carriera non m'identificherò più con il personaggio.
Sanduzzi: Hai mai provato fastidio per il tuo personaggio e voglia di dare vita a qualcosa di nuovo?
Tammaro:
Beh, come dicevo prima, provo fastidio quando mi chiamano "tamarro", ma me la sono voluta. In realtà il mio è stato ed è un lavoro sulla canzone umoristica napoletana. Se poi in quell'ambito si è parlato in larga parte dei tamarri, è stata una mia scelta, ma ho scritto e continuo a scrivere anche altro.
Sanduzzi: Una larga fascia del tuo pubblico è composta da bambini e ragazzini che tu spesso coinvolgi attivamente nei tuoi concerti; eppure Tammaro
non é un personaggio "infantile". Come lo spieghi?
Tammaro: Con i giovani e con i bambini ho un feeling particolare. I bambini si sentono attratti dai loro coetanei... evidentemente, a parte l'età anagrafica, sono uno di loro.
Sanduzzi: Adesso una domanda da musicista. Diverse tue melodie potrebbero –con un testo "serio"- entrare ognuna di diritto (e con successo) nel suo
genere di appartenenza. Non ti dispiace un po' "sprecarle" per fini satirici?
Tammaro: Non credo di averle sprecate, anche perché conservo la vena e so che in qualsiasi momento potrei scrivere altre melodie gradite al pubblico. Piuttosto il discorso riguarda i cosiddetti "testi seri". Cosa sono i testi seri? Quelli che fanno piangere? Quelli che fanno pensare? Per mia natura, appena mi avvicino a qualcosa di serio scappo perchè trovo le cose serie molto pallose. Dal mio punto di vista la vita è una cosa leggera e la musica lo è altrettanto. E' molto più serio un mio testo che riesce a far sorridere qualcuno che tanti testi "seri" che sento in giro.
Sanduzzi: L'ultima domanda riguarda la tamarrologia, materia in cui tu sei Indubbiamente tra i più grandi esperti a livello mondiale. Ti vorrei
chiedere che cosa ha il tamarro napoletano-campano in più o in meno
rispetto al tamarro di altre città e regioni. (O forse il tamarro è
uguale dovunque?)
Tammaro: Cambiano solo lingua e nazione. Il tamarro è uguale dappertutto. I tamarri sono una categoria di persone che nella società ha avuto da poco tempo l'accesso al benessere e alla libertà.