Il fenomeno neo-melodico
un giudizio critico-musicale
In questo articolo
Giancarlo Sanduzzi lascia il compito di emettere un giudizio critico-musicale sulla canzone neo-melodica al lettore che potrà utilizzare, a questo scopo, alcuni strumenti ed alcuni parametri che l'autore stesso suggerisce.
Gigi D'Alessio
Prima dei media era impossibile conoscere con esattezza e statisticamente il gradimento di un prodotto musicale. Il critico era libero da condizionamenti "quantitativi" e ignorava, quindi, quello che è diventato un vero e proprio assioma della critica attuale: se un prodotto piace a milioni di persone, deve avere comunque qualcosa di buono e va trattato, in ogni caso, con rispetto o almeno con cautela.
Ma ci sono anche altri tipi di condizionamento.
C'è il condizionamento "al contrario": quando il prodotto è deteriore e dozzinale in modo assolutamente manifesto, il critico tende a esaltarlo provocatoriamente per sentirsi originale e fare la voce fuori del coro.
Oppure c'è il condizionamento "illustre", indotto dalle opinioni di un personaggio famoso e di grande successo. (Siamo sicuri, ad esempio, che i film italiani degli anni 60 e 70 che piacciono tanto a Quentin Tarantino siano proprio dei capolavori?)
A fronte di tanti rischi di essere condizionato il critico -soprattutto quello musicale- dovrebbe essere sempre più preparato e sicuro di sé e delle sue competenze. Invece avviene esattamente il contrario.
Chi gestisce i grandi mezzi di comunicazione ritiene che il grande pubblico non voglia sentire giudizi ragionati e motivati, espressi casomai con un linguaggio tecnico; no, il lettore -ascoltatore,spettatore- deve sentire dagli "esperti" gli stessi giudizi che sentirebbe in ufficio o al bar, le stesse opinioni che egli stesso sarebbe in grado di esprimere.
Gigi Finizio
Ciò è rassicurante e gratificante.
Trionfa la figura dell'opinionista tuttologo; il critico musicale scrive di look e di gossip, ha una notevole erudizione nozionistica riguardo a fatti, episodi, date e biografie ma -ahimé- di musica parla raramente e quando lo fa, rivela spesso conoscenze limitate e dilettantesche.
Ma torniamo al discorso sui condizionamenti e applichiamolo –finalmente- all'oggetto di questo articolo. I neo-melodici piacciono almeno a un milione di persone. Se ora io ne scrivessi male, un milione di persone (magari avessi tanti lettori!) potrebbe pensare: ma chi è questo presuntuoso? Come pretende di imporre la sua opinione in un rapporto di uno a un milione? Potrei allora ignorare il fenomeno e non parlarne affatto, ma ormai ho cominciato (è poi mi ero impegnato a farlo in altri articoli). Potrei scriverne bene, usando paroloni tecnici e richiami improbabili, oppure citando opinioni favorevoli (e ce ne sono) di persone famose. Ma sarei in cattiva fede. E allora che fare? C'è una soluzione: mi limiterò a indicare una serie di parametri critici, lasciando il giudizio finale a chi legge.
Come esprimere un oggettivo giudizio critico-musicale
Premesse:
- la musica è una disciplina con una grammatica e un'ortografia, con leggi, regole ed eccezioni.
- In assenza di un approccio tecnico, sia pur estremamente semplice (che dopo passeremo a proporre) non si è in grado di esprimere giudizi motivati ma solo "impressioni" soggettive.
- Una sinfonia di Mozart, un brano dei Deep Porple e una canzone neo-melodica si basano sulla stessa grammatica, che è quella del sistema musicale occidentale (per essere più chiaro, pensate a Topolino, Novella 2000 e un romanzo di Italo Calvino: al di là dei contenuti sono scritti con la stessa grammatica, cioè quella della lingua italiana).
- Chi conosce la grammatica musicale ed è in grado di riconoscerne i meccanismi è in grado di formulare valutazioni al di là di ogni presunta barriera di "genere". E' in grado, cioè, di dire, per tornare all'esempio precedente, se la storia di Topolino o l'articolo di Novella 2000 sono scritti "bene" anche se non appartengono al genere della "letteratura alta".
- Pur avendo in comune la stessa grammatica, i vari generi si differenziano per forme, contesti e modalità espressive; è indispensabile, quindi, individuare per ognuno i parametri più idonei al fine di effettuare una corretta valutazione. E'questo l'approccio sensato a cui prima accennavo.
Nel caso della canzone neomelodica (e, tutto sommato, della canzone in generale) i parametri "giusti" sono senza dubbio i seguenti:
- rilevanza ed originalità della melodia;
- rilevanza ed originalità dell'armonia;
- aderenza del testo alla musica e qualità del testo stesso:
- adeguatezza dell'arrangiamento strumentale.
Ed ecco alcune considerazioni su questi quattro punti:
- quando le canzoni appartenenti a un determinato genere si assomigliano fino a essere quasi indistinguibili, provocando, inoltre, una costante sensazione di "già sentito", ci troviamo davanti ad un fenomeno di "sampling". Il termine "sampling" (letteralmente "campionatura") è stato usato dapprima per indicare gli effetti speciali elettronici da aggiungere ad un arrangiamento strumentale; in un secondo momento è passato a indicare la costruzione di una melodia mediante frasi e frammenti di altre melodie preesistenti, in una sorta di collage, di Frankestein melodico. Il sampling, rispetto al più banale plagio, ha il vantaggio di mettere a disposizione più possibilità combinatorie e di essere meno facilmente individuabile; dovrebbe essere, per lo più, consapevole ma possiamo immaginare un sampling "in buona fede" nel caso in cui l'autore, musicalmente incolto, metta insieme inconsciamente e acriticamente le frasi musicali che conosce ad orecchio senza curarsi -o senza essere capace- di riconoscerne la provenienza.
- Brevi cenni di armonia (chi è addentro alla materia perdoni la sommarietà e le approssimazioni). Un accordo nasce dalla sovrapposizione di tre o più suoni; gli accordi che hanno uno o più suoni in comune sono da considerarsi "vicini", quelli che non hanno suoni in comune sono da considerarsi "lontani". Un giro armonico è una successione preordinata di accordi; se gli accordi sono tutti "vicini" avremo un effetto di tranquillità e riposo, se gli accordi sono "lontani" avremo un senso di tensione e di "sorpresa". Quando in un genere musicale vengono usati pochi giri armonici, tutti costruiti su accordi "vicini" e si usano ripetitivamente senza varianti sostanziali da brano a brano, avremo, un effetto di monotonia, di piattezza, di somiglianza al limite dell'indistinguibile.
- Il testo deve adattarsi alla melodia senza forzature di pronuncia o di accenti. Non dovrebbe essere compito del critico musicale valutare la qualità del testo letterario, ma si tenga presente che la canzone esiste da circa nove secoli (ne scrivevano già i trovatori nel dodicesimo secolo) e che i casi di sampling, anche in campo letterario, sono frequentissimi.
- L'arrangiamento strumentale deve sottolineare il "clima" psicologico della canzone ed adattarsi al tipo di vocalità dell'interprete. In una canzone prettamente melodica, eseguita con vocalità distesa o intimistica, l'eccesso di suoni elettronici e percussivi risulterà fastidioso e controproducente. In altre parole la strumentazione deve essere al servizio della canzone e non della moda musicale.
Bene, io ho finito. Ascoltate qualche canzone neomelodica tenendo presenti i parametri che vi ho suggerito e formatevi un vostro giudizio critico. Buon divertimento!