, la splendida canzone di De Gregori(1975), una delle canzoni più cantate e suonate con la chitarra.
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E qualcosa rimane, fra le pagine chiare, |
fra le pagine scure, |
e cancello il tuo nome dalla mia facciata |
e confondo i miei alibi e le tue ragioni, |
i miei alibi e le tue ragioni. |
Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente |
ma lo zingaro è un trucco. |
Ma un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane, |
l'avrei distrutto con la fantasia, |
l'avrei stracciato con la fantasia. |
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Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo |
e la mia faccia sovrapporla |
a quella di chissà chi altro. |
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo, |
li puoi nascondere o giocare come vuoi |
o farli rimanere buoni amici come noi. |
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Santa voglia di vivere e dolce venere di Rimmel. |
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi |
se per caso avevi ancora quella foto |
in cui tu sorridevi e non guardavi. |
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia |
e sulla tua persona e quando io, |
senza capire, ho detto sì. |
Hai detto "E' tutto quel che hai di me". |
È tutto quel che ho di te. |
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Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo |
e la mia faccia sovrapporla |
a quella di chissà chi altro. |
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo, |
li puoi nascondere o giocare come vuoi |
o farli rimanere buoni amici come noi. |