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Mi ricordo che anni fa |
di sfuggita dentro un bar |
ho sentito un juke-box che suonava |
e nei sogni di bambino |
la chitarra era una spada |
e chi non ci credeva era un pirata. |
e la voglia di cantare |
e la voglia di volare |
forse mi è venuta proprio allora |
forse è stata una pazzia |
però è l'unica maniera di dire sempre quello |
che mi va. |
Non potrò mai diventare |
direttore generale |
delle poste e delle ferrovie |
non potrò mai far carriera |
nel giornale della sera |
anche perché finirei in galera. |
mai nessuno mi darà |
il suo voto per parlare |
o per decidere del suo futuro |
nella mia categoria |
tutta gente poco seria |
di cui non ci si può fidare. |
Guarda invece che scienziati, |
che dottori, che avvocati, |
che folla di ministri e deputati. |
Pensa che in questo momento |
proprio mentre io sto cantando |
stanno seriamente lavorando. |
per i dubbi e le domande |
che ti assillano la mente |
va da loro e non ti preoccupare |
sono a tua disposizione |
e sempre, senza esitazione |
loro ti risponderanno. |
io di risposte non ne ho. |
io faccio solo rock'n roll. |
se ti conviene bene |
io più di tanto non posso fare. |
Gli impresari di partito |
mi hanno fatto un altro invito |
e hanno detto che finisce male |
se non vado pure io |
al raduno generale |
della grande festa nazionale. |
hanno detto che non posso |
rifiutarmi proprio adesso |
che anche a loro devo il mio successo, |
che son pazzo ed incosciente |
sono un irriconoscente, |
un sovversivo, un mezzo criminale. |
Ma che ci volete fare |
non vi sembrerò normale |
ma è l'istinto che mi fa volare. |
Non c'è gioco né finzione |
perché l'unica illusione |
è quella della realtà, della ragione. |
però a quelli in malafede |
sempre a caccia delle streghe |
dico: no. Non è una cosa seria. |
E così è se vi pare |
ma lasciatemi sfogare |
non mettetemi alle strette |
o con quanto fiato ho in gola |
vi urlerò: non c'è paura. |
Ma c'è politica, che cultura, |
sono solo canzonette. |