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Antonietta Di Martino

Nostra Signora di Cava dei Tirreni



di Emanuela Catalano


Agli ultimi mondiali di Atletica solo lei ha saputo meritare una medaglia per l’Italia.
Antonietta Di Martino, 33 anni e venti di gare, sofferenza e impegno; l’ha promessa alla Madonna questa medaglia, ha fatto un voto, le costerà ancora un impegno fisico, quello di camminare, non correre e saltare, per quei 21 chilometri che separano la sua abitazione nel contado salernitano e Pompei, dove la Vergine attende la sua visita col sorriso sulle labbra.
Antonietta Di Martino Antonietta Di Martino
Perché se questo risultato è un miracolo per l’atletica italiana, lo è un po’ meno per la Mamma di Pompei che tutto sa e tutto vede.
Lei, la Madonna di Pompei, sa che il miracolo l’ha compiuto Antonietta, assieme al suo marito/allenatore che hanno strappato il male, quello del dolore, dell’impedimento fisico,  quello della paura di non farcela, quello della sconfitta sportiva che distrugge tanto lavoro, gare negative, infortuni, secondi o centimetri sgranati, sfuggiti al controllo di mille allenamenti.
Antonietta è una donna che sa soffrire e sa gioire, quindi sa vincere, con impegno costante ed umiltà e l’Italia lo sa che lei è una grande campionessa, lo è e comunque lo resterà, pietra miliare dell’atletica azzurra a fianco di una altra grandissima della sua stessa disciplina Sara Simeoni, anche lei sorretta  da un marito/ allenatore, anche lei donna di grande respiro ed estrema semplicità. Campioni nell’atletica non si diventa per caso, per un colpo di fortuna. Antonietta da almeno vent’anni a questa parte si allena con gioia, si impegna con tutta se stessa, con dedizione e intelligenza, ma la sua fatica e il suo sforzo non hanno una matrice egoistica, il risultato cercato è per tutti noi e noi tutti italiani dobbiamo  ringraziarla, incoraggiarla, sorreggerla, dissetarla dopo la gara e massaggiare virtualmente i suoi muscoli sforzati per portare sul podio la casacca azzurra, e con la mano sul cuore sentire il nostro Inno Nazionale, il cui titolo è bellissimo “Fratelli d’Italia!”.
La medaglia di bronzo di quest’ultima gara è un ulteriore, importante passaggio che testimonia la grande qualità atletica di Antonietta di Martino, capace di giungere da zero, cioè ripartire dopo un infortunio, giungendo direttamente al podio.
Questo podio era proprio nelle sue possibilità, e virtualmente i “2,04” è come se li avesse fatti anche lei.
Ora non c’è che da aspettare, dopo il devoto pellegrinaggio pompeiano, con lo stato d’animo più positivo e proponitivo possibile, le prossime Olimpiadi, dove ancora una volta avremo la gioia di vedere nel salto in alto un’atleta italiana degna di rispetto e ammirazione.


Emanuela Catalano, artemanuela.it

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