Il nome "Sulopaca" compare per la prima volta dopo il Mille. La sua etimologia probabilmente sarebbe da riferirsi al latino "sub pagus", ossia villaggio sotto la montagna.
Secondo invece Don V. Canelli, noto cultore di storia locale, Solopaca deriverebbe da "super pagos", cioè villaggio situato in posizione elevata rispetto agli altri villaggi della valle
Pur essendo presenti reperti dell'epoca sannitica e romana, i ritrovamenti più numerosi sono del periodo medioevale.
In epoca normanna Solopaca nasce, come struttura comunale, dall'aggregazione di alcuni casali della valle. Nel 1575 il feudo fu acquisito dai Ceva Grimaldi di Genova, ai quali appartenne fino agli inizi dell'800, quando a seguito dell'abolizione della feudalità, Solopaca divenne comune del Regno di Napoli.
Solopaca ebbe più di una visita da parte dei reali di Napoli: nel 1807 Giuseppe Bonaparte, nel 1810 Murat; memorabile fu poi la visita di Ferdinando II in occasione dell'inaugurazione del magnifico ponte sul Calore intitolato alla moglie del Sovrano, Maria Cristina.
Da notare che, sotto i Borbone, Solopaca faceva parte della Terra di Lavoro (Caserta); con l'Unità d'Italia, Solopaca passò poi a far parte della provincia di Benevento.
Edificato nel 1826, oggi svolge un ruolo molto importante nella vita di Solopaca: attualmente, infatti, ospita il Museo Enogastronomico (MEG), dedicato al cibo e ai sapori della terra.
Inaugurato nel 1835 da re Ferdinando II di Borbone e intitolato alla moglie Maria Cristina, il ponte di Solopaca, progettato dall'ing.Giura, rappresentò uno dei primi esempi di struttura in ferro su pilastri in pietra. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu distrutto da un bombardamento americano, e venne ricostruito in cemento, nella stessa località, Pietra della Sala, tra il 1946 e il 1947.
La Fontana della Sala fu costruita in tufo e pietra nel 1878, distrutta nel 1944 da un bombardamento americano ed in seguito ricostruita in pietra.
La Chiesa risale al XVII secolo. In essa fu sepolto il duca Marcello Ceva Grimaldi; la contessa di Hornes, sua moglie, donò alla Chiesa la reliquia della croce, ancora oggi custodita nel reliquiario dell'omonimo altare nel transetto. La facciata settecentesca, simile a quella del Palazzo Ducale, è decorata con bassorilievi geometricamente definiti da rosoni floreali che segnano uno schema a fasce orizzontali.
Contemporaneamente alla costruzione della Chiesa, si dette avvio anche ai lavori del Campanile che, sospesi quasi immediatamente nel 1791, furono completati solo nel 1794. Disegnato da Mastro Giovanni Ugino, rispecchia lo stile vanvitelliano nell'uso dei materiali, nel bicromatismo, nell'accostamento del bianco con la pietra di tufo nero, ma non nella struttura, nella sua forma e nelle sue proporzioni.
Gli embrici in ceramica, originali del 1700, provenienti dalle fabbriche cerretane, di colore giallo e verde, sistemati sulla calotta della cupola in modo da formare un disegno a margherita, andarono persi quando, nel 1878, la cupola fu abbattuta da un fulmine. Nei primi anni del 1900 la cupola fu ricostruita e il campanile riassunse l'aspetto originario.
Ospita la Mostra Permanente di Solopaca, a cura dell'Associazione "Maestri Carraioli", dedicata alla storia della Festa dell'Uva.
Inutile dire che la manifestazione di gran lunga più importante è la Festa dell'Uva.
Il nome di Solopaca ricorda il buon vino e quindi, ovviamente, la festa più bella, più importante, di maggior richiamo di questa cittadina non poteva non essere associata alla vera ricchezza del luogo, l'uva.
La festa ha origini antiche: si dice che addirittura risalga al 1700, quando la Confraternita locale, in occasione della Festa dell'Addolorata, celebrava la festività con dei carri addobbati a festa, trasportando, tra l'altro, anche l'uva.
Stranamente questa manifestazione non si è più tenuta festa per tantissimi anni; solo nel 1978 la festa è stata ripresa, e da allora ogni anno viene celebrata, coinvolgendo tutta la cittadina ed attirando migliaia di turisti.
Caratteristica fondamentale della festa sono i carri allegorici preparati con l'uva dai maestri carraioli, che ogni anno riescono a creare elementi nuovi e di grande attrazione.
Dal 1998 la Festa dell'Uva si è arricchita di un nuovo elemento di grande attrattiva, il Corteo Storico: il Corteo è ispirato ai tanti personaggi della famiglia Ceva-Grimaldi che per quasi due secoli hanno governato la cittadina: tra questi, viene ricordato Cristoforo Ceva Grimaldi, che acquistò il feudo nel 1574, poi il primo duca, per concessione del re Filippo III, Giovannantonio, il secondo duca, Bartolomeo, e così via.
E' una festa da non perdere! Attenzione a non bere troppo...