11 Agosto 2016: è una giornata che fa storia per il canottaggio italiano!
Gli italiani, nel due senza, mancano dal podio olimpico dalle gare del 1948 a Londra, quando Felice Fanetti e Bruno Boni avevano preso la medaglia di bronzo.
Ma il bronzo di oggi a Rio ha dell’incredibile anche per come si è formata la coppia e come si è svolto l’allenamento.
Si tratta di una formazione di recentissima realizzazione, creata a "tavolino" dalla Federazione Canottaggio di cui è presidente Giuseppe Abbagnale, con due B, appartenente alla storica famiglia di canottieri napoletani che tanti riconoscimenti ha conseguito per l’Italia.
La formazione del due senza delle odierne Olimpiadi, tutta partenopea, nasce da uno slancio d’orgoglio e passione per rispondere alla squalifica per doping di Niccolò Mornati giunta alla vigilia della partenza per il Brasile.
L’evento aveva comportato il fermo anche per l’altro componente del due senza, lasciando in pratica vuoto l’armo dei Canottieri Aniene.
Un armo privato dei vogatori è certo una bella molla per una catena di solidarietà che dai vertici Federali è giunta fino ai vogatori.
All’armo del due senza era sottesa anche la delusione di Londra 2012 quando si era fermato al quarto posto.
Nei primi giorni di Luglio 2016 viene quindi “inventata”, con molto intuito, forte entusiasmo ed un pizzico di fortuna, una coppia nuova di zecca per il due senza, senza per davvero.
I tecnici hanno puntato su vogatori giovani che si erano messi in luce e che non erano impegnati in altre gare. Il primo nome è quello di Marco di Costanzo, napoletano, ventiquatrenne del gruppo sportivo della Polizia di Stato, un vogatore con un curriculum di prim’ordine, pronto per partecipare ad un olimpiade ed abbastanbza "scafato"” da acchiappare una medaglia. A completare il due senza il ventunenne Giovanni Abagnale, che promette bene fin dal cognome, se gli manca solo una B va a medaglia di sicuro!
Certo lo spostamento di Marco di Costanzo dal quattro senza avrebbe potuto essere una scelta azzardata, compromettente l’esito dell’armo olimpico di quello specialità.
Una scommessa rischiosa operata nella speranza di portare due armi competitivi in due gare importanti.
I nostri "guasconi" napoletani, Di Costanzo è dei quartieri spagnoli e Abagnale di Torre del Greco, trovano in fretta un ottimo affiatamento di voga.
Sarà stato per il cuore, sarà che sono napoletani e fanno tutto con passione, ma i risultati degli allenamenti sono quotidianamente entusiasmanti.
E su quest’onda alta di tensione "buona", di desiderio condiviso con tutti, compagni, vogatori, poliziotti, napoletani, italiani si giunge alle qualificazioni per la finale olimpica del due senza, conquistata col turbo da questo duo di nuova formazione e di grande cuore.
E finalmente gli armi qualificati sono a Rio sulla linea di partenza della gara: lo start dà l’avvio e l’armo italiano scatta subito in testa, la gara è sofferta e contrastata, ma la vittoria è netta, i nostri ragazzi hanno acchiappato una madaglia, è quella di bronzo, ma vale quanto l’oro perché vinta col cuore!
Emanuela Catalano
Firenze 11 Agosto 2016
Copyrigth artemanuela.it