San Cipriano è uno dei 22 comuni dell’aversano nei quali si può produrre l’Asprinio, un vino di origini molto antiche, la cui leggenda parte almeno dal Medio Evo quando, si dice, che Roberto d’Angiò ordinò al suo cantiniere di servirgli un vino degno di quel nome.
Le uve, autoctone, sono da sempre coltivate con un antichissimo sistema, esse crescono e si aggrappano a degli alti pali che formano le cosiddette “ alberate aversane” in memoria di quando le viti, selvatiche, si arrampicavano agli alberi.
A San Cipriano era nato in una famiglia di notabili, nel 1907, figlio di Salvatore Caterino, maestro, Ettore Caterino che, laureatosi in medicina a Napoli nel 1933, decise di esercitare la sua professione in un’ altra regione, la Toscana.
Il Dottor Ettore aveva un talento che in Campania, sua terra di origine, è spesso di alta qualitá. Oltre alla scienza medica Ettore Caterino aveva un talento musicale, aveva una bella voce ed amava cantare.
Ma non erano quelli anni in cui si poteva trascurare una laurea in medicina per la passione artistica
Così Ettore Caterino, che fa il medico in Toscana, conosce e sposa Beatrice Cocchi, di Firenze, anch’essa medico. Il loro primogenito, Salvatore, studia giurisprudenza, è melomane, canta, per le stanze di casa, ed ha, a sua volta, un figlio maschio, Ettore, che del nonno, come succede frequentemente, ha veramente ereditato molto: anche lui è medico ed ama cantare, ha una bella voce, suona e compone canzoni.
Una storia quella della famiglia Caterino, originaria di San Cipriano, che cammina con le note musicali fino all’ultima attuale generazione, quella di Beatrice, figlia di Ettore junior e pronipote di Ettore senior, Caterino anche lei di cognome. Studia canto da anni, prima a Siena, ed ora a Modena, anche lei ha una bella voce ed educa il suo talento, la sua forte voce di soprano.