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Letto a tre piazze

 

Letto a tre piazze è un godibilissimo film del 1960 che mette in risalto le eccezionali capacità comiche di Totò, aiutato in questo alla grande da Peppino De Filippo, probabilmente la migliore "spalla" in assoluto del Principe.  
Come vedremo, la storia di Letto a tre piazze trae spunto da alcuni fatti di cronaca; la trama è comunque molto leggera, come spesso accade nei film di Totò; si potrebbe dire che la trama del film Letto a tre piazze sia soprattutto uno spunto per consentire al grande comico di dare libero sfogo al suo estro.

 

Gli argomenti trattati

 

 

 

 

Il Cast del film Letto a tre piazze

 

Una delle locandine del film Letto a tre piazze Una delle locandine del film Letto a tre piazze


Totò
Peppino De Filippo
Nadia Gray
Aroldo Tieri
Cristina Gajoni
Mario Castellani
Angela Luce
Riccardo Ferri




La Regia del film Letto a tre piazze


La regia del film Letto a tre piazze è affidata a Steno. Il grande regista ne curò anche la sceneggiatura con Continenza.


La trama del film Letto a tre piazze

La storia del film Letto a tre piazze incomincia con il professor Peppino Castagnano e la moglie Amelia che stanno festeggiando il loro decimo anniversario di matrimonio; a rovinare la loro festa irrompe sulla scena il primo marito di Amalia, Antonio De Cosimo; Antonio manca da casa da venti anni, da quando era stato costretto a partire per la guerra in  Russia;  da allora non aveva fatto più avere sue notizie e pertanto il Tribunale ne aveva dichiarato la morte presunta, consentendo ad Amalia di contrarre regolare matrimonio con Peppino.
La trama di Letto a tre piazze si sviluppa tra i mille dubbi che assalgono Amalia: la donna, infatti, deve scegliere tra i due uomini; non è una scelta facile anche perché Antonio e Peppino fanno a gara per mettersi negativamente in mostra, utilizzando tutti i possibili bassi trucchi e artifizi per conquistare i suoi favori.
I due scompaiono a seguito della caduta di un aereo e Amalia finisce per sposare l'avvocato di famiglia Vacchi. Dopo sette anni di matrimonio si ripete però la scena iniziale di Letto a tre piazze: mentre Amalia e il marito stanno festeggiando il loro anniversario, Antonio e Peppino, dati per morti, ritornano a casa.

 

Il caso giuridico di Letto a tre piazze

 

La storia del film Letto a tre piazze è sicuramente immaginaria, ma trae spunto da non pochi casi di cronaca dell'epoca. Bisogna ricordare la tremenda avventura dell'Armata italiana in Russia: i morti furono tanti, ma moltissimi furono i dispersi e tantissimi i soldati che tornarono a casa solo qualche anno dopo.
In una divertentissima scena di Letto a tre piazze, l'avvocato Vacchi, l'avvocato di famiglia, ricorda quanto il Codice Civile preveda per casi del genere. L'avvocato richiama concetti ben noti agli studenti di Giurisprudenza del primo anno, concetti quali quello del "Matrimonio nullo".
Richiama poi alcuni articoli del Codice: in un primo momento, il 58, il 60, il 65 e il 63, e sino a questo punto la legge sembra tutelare gli interessi del secondo marito, Peppino De Filippo.
Ma poi spunta il famoso articolo 68, articolo che garantisce la nullità del secondo matrimonio, in caso di ritorno della persona di cui sia stata dichiarata la morte presunta. 
Totò va in visibilio e si lascia andare all'entusiasmo: "Evviva l'avvocato! Evviva il 68! Che testa! Che testa di avvocato! Bisognerebbe fargli un busto, glielo faccio io! Quindi il 68 è dalla parte nostra!".
La situazione prospettata in Letto a tre piazze s'ingarbuglia ulteriormente quando il parroco, don Ignazio, raccogliendo le confidenze di Amalia, viene a sapere che il primo matrimonio non era stato "consumato": caso quindi di matrimonio "rato" ma non "consumato".

 

 

L'avvocato di Letto a tre piazze, l'avvocato Vacchi

 

L'avvocato Vacchi in Letto a tre piazze L'avvocato Vacchi in Letto a tre piazze

Il film Letto a tre piazze è caratterizzato, soprattutto nella parte inziale, da una successione quasi ininterrotta, di scene e gags godibilissime, basate tutte sulle eccezionali capacità comiche di Totò e della sua grande spalla Peppino.

Da sottolineare anche l'interpretazione in Letto a tre piazze da parte di un giovanissimo Aroldo Tieri dell'avvocato Vacchi, avvocato interessato più alle grazie di Amalia  che alla tutela degli interessi dei suoi conoscenti e clienti.

E' un vero tormentone:

-si incomincia con la scena iniziale di Letto a tre piazze, la scena della festa per l'anniversario di matrimonio; mentre il professor Castagnano declama una poesia, il nostro avvocato si mangia con gli occhi la bella Amalia, incurante che ciò accada dinanzi al marito Peppino;

-impermeabile alle minacce del marito (Peppino gli dichiara che sarebbe anche capace di uccidere per 
L'avvocato Vacchi in Letto a tre piazze fa il baciamano L'avvocato Vacchi fa il baciamano ad Amalia, in Letto a tre piazze, incurante dei due mariti
gelosia), quando viene chiamato dai tre protagonisti di Letto a tre piazze  per chiarire cosa la legge preveda per il caso in questione, si lascia andare ad un lunghissimo baciamano, incurante questa volta della presenza non di uno, ma di due mariti;

-propone con sfrontatezza ai due mariti, per salvaguardare i loro interessi, di sottrarre Amalia a entrambi, portandola a casa sua.

-diventa protagonista degli incubi di Peppino; in effetti, in sogno, il buon Peppino comprende che il suo vero rivale non è il reduce dalla Russia, ma l'intrigante e affascinante avvocato.




Alcune scene da non dimenticare del film Letto a tre piazze

 

Totò e Peppino dormono insieme

 

Vi è prima una lunghissima discussione su come affrontare la notte; come già ricordato, l'avvocato Vacchi propone ai due di portare via, a casa sua, Amalia. Dopo un attimo d'incertezza, Totò e Peppino cacciano di casa l'avvocato.
Totò e Peppino non riescono ad addormentarsi in Letto a tre piazze Totò e Peppino non riescono ad addormentarsi in Letto a tre piazze
Prosegue Totò, riproponendo in Letto a tre piazze un modo di argomentare già  ascoltato in Totò a colori in un'analoga situazione (la scena del treno): "A me è venuta un'idea. Oddio a me piace! A voi, non so. A me mi piace, francamente mi piace!" . L'idea è quella di dormire in tre  sul letto matrimoniale, con lui al centro ed Amalia e Peppino ai due lati!  Scartata questa soluzione, Totò e Peppino vanno a dormire insieme nel letto matrimoniale.
In Letto a tre piazze si ripete quindi una situazione già vista in Totò e Peppino divisi a Berlino: vi è un letto, il letto di Peppino; Totò è l'intruso, ma dopo pochi minuti Totò riesce ad impadronirsi di quasi tutto lo spazio, relegando Peppino in un angolo.
La scena è tra le più comiche del duo Totò-Peppino, e non solo del film Letto a tre piazze. Totò non riesce ad addormentarsi; prima pretende di lasciare accesa la luce, poi incomincia a parlare ad alta voce "toccando" il sedere di Peppino e affermando "Questo è il mondo, questo è il mondo!", quindi chiede a Peppino una grattatina alla schiena;  l'insonnia continua e Totò   si mette a passeggiare sul letto, poi pretende di "passare sopra" Peppino perché, afferma,   "voglio andare là"; in conclusione, trova  finalmente  pace appendendo alla parete il ritratto di Stalin.

 

Totò e la lavagna

 

Totò e la lavagna nel film Letto a tre piazze Totò e la lavagna nel film Letto a tre piazze
La trama di Letto a tre piazze ci mostra il professor Castagnano andare a scuola, costringendo il "reduce" Antonio ad accompagnarlo; lo presenta al preside come un suo assistente.
Peppino è costretto ad assentarsi dall'aula, lasciando quindi a Totò l'onere di tenere l'ordine tra le sue allieve.
Totò decide di passare a una valutazione delle studentesse, e utilizza la lavagna per una particolare classificazione; invece della tradizionale ripartizione tra "buoni" e "cattivi", un vero classico nei ricordi scolastici di tutti noi, impone una classificazione tra "bone" e "cattive".
Passa quindi in rassegna tutte le ragazze; arriva la prima, una maggiorata, e Totò commenta:
"Quanto è buona lei! Lo leggo nei suoi occhi, lei è buona. Oddio non esageriamo, bisogna saperla prendere, ed io saprei prenderla  e prendendola per il suo verso lei è la bontà personificata!".
Dopo tante "bone", Totò è costretto a valutare la Bernabei, la prima della classe; una racchiona!
Gli si presenta all'improvviso, dopo tante bellezze: "Che scherzi sono questi! Lei non mi sembra tanto buona. In castigo, nell'angolo! Lei mi da il cattivo esempio, mi contamina la classe!".

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