Totò Sceicco è un gustosissimo film del 1950. Tra i film di Totò di quel periodo, si caratterizza per il successo di critica che riuscì ad ottenere e per il ricchissimo cast di attori già noti o che lo sarebbero divenuti a breve, molti grazie anche alla televisione.
In Totò Sceicco possiamo quindi notare un giovane Ubaldo Lay, il futuro popolarissimo Tenente Sheridan, Raimondo Vianello, Giacomo Furia e il compianto Aldo Giuffrè. Tra le truppe arabe di Totò Sceicco spicca Cesare Polacco, altro famoso investigatore TV, il quasi infallibile Ispettore Rock, calvo protagonista di una non dimenticata serie di scenette di Carosello (sua la celebre battuta: "Anch'io ho commesso un errore, non ho mai usato la brillantina Linetti!", recitata mentre mostrava il suo cranio "pelato").
Tra gli altri attori impegnati in Totò Sceicco, ricordiamo ancora Mario Castellani, la nota spalla di Totò, un giovanissimo Aroldo Tieri, co-protagonista del film, e, infine, nella parte del folle innamorato di Antinea, regina di Atlantide, Arnoldo Foà.
Gli argomenti trattati
Antonio Sapone è il protagonista del film. All'inizio della storia Antonio non è ancora Totò sceicco, ma semplice, anche se importante e molto influente, maggiordomo in casa di una famiglia blasonata. La signora marchesa, la famosa "madama la marchesa", donna dal fisico particolarmente pesante, è molto preoccupata per le avventure amorose del figlio, il marchese Gastone (Aroldo Tieri). I suoi timori hanno ragione di sussistere: infatti, a seguito di una delusione d'amore, il marchese Gastone finisce per arruolarsi nella Legione Straniera. Il nostro Antonio riceve l'incarico di partire sulle tracce del giovane per trovarlo e convincerlo a tornare.
Per riuscirci cerca di arruolarsi anche lui nella Legione Straniera. Per una serie di equivoci, si ritrova invece a capo della setta dei Ribelli del Deserto, scambiato per il figlio dello sceicco e diventando, per l'appunto, Totò Sceicco. Come Totò Sceicco, approfittando del ruolo, Antonio vive alcuni momenti magici, da vero capo-condottiero: adorato dalle truppe, amato dalle donne, Totò sceicco non ha nulla in comune con l' Antonio dell'inizio della storia.
Ritrovato poi il marchese, il nostro eroe, tornato nei panni di Antonio il maggiordomo, vivrà una serie di avventure che lo porteranno addirittura a scoprire la perduta Atlantide.
Una delle primissime scene sottolinea l'importanza e l'influenza di Antonio. Per la reverenza del personale domestico, si potrebbe ritenere che Antonio sia il padrone di casa; invece è semplicemente il maggiordomo. Non è necessario essere un capo-guerriero come Totò sceicco per ricoprire un ruolo di potere (da "caporale").
Il maggiordomo Antonio, in questa scena, prima dell'inizio dell'avventura che lo porterà a diventare Totò Sceicco, passa in rassegna l'intero corpo del personale domestico; questa scena è simile, per certi versi, all'altra caratterizzata dalla rassegna che Antonio, divenuto Totò sceicco, terrà delle truppe arabe; anche qui, in casa dei marchesi, coglie l'occasione, come spesso capita ai personaggi di Totò, per approfittare del potere di cui dispone; famosa la frase lanciata a una nuova cameriera : "Guarda che volendo posso...".
Un momento prima, avendo notato la nuova ed avvenente dipendente, domanda: "questa chi è?".
La cameriera: "La nuova guardarobiera".
Antonio: "Guardaroba? Guarda che roba...!"
La marchesa soffre molto per le avventure del figlio.
Ogni qualvolta viene a conoscenza di qualcosa che la turba, si siede su una sedia e ripete "ah! come soffro!"; purtroppo la sedia non regge al peso e la marchesa si ritrova per terra.
Nella scena della rivista delle truppe arabe, Totò Sceicco propone una ricca serie di battute, alcune delle quali qui ricordiamo:
Totò sceicco a un beduino: “Chi ti ha fatto quella cicatrice?”
Il guerriero: “Un infedele”
Totò sceicco: “Tutte così queste mogli, prima ti fanno le corna e poi ti fanno la cicatrice. Pensa alla salute”.
Proseguendo la rivista, Totò sceicco domanda ad un altro guerriero con un solo occhio:
"Come hai perso l'occhio? ".
Il beduino: "Ho dato un occhio alla Causa ".
Totò sceicco: "Le cause costano, le cause costano un occhio! Lascia perdere gli avvocati, dai retta a me, non fare il causidico! ".
Totò Sceicco poi prende a schiaffoni un beduino di pelle scura; per giustificare la sua eccessiva durezza: "Castigat ridendo mores, ridendo castigo i mori!".
Da ricordare la scena in cui Totò Sceicco dialoga con la principessa Fatma, mostrando quali siano i suoi desideri...
Totò sceicco:
"Fatma, dove sono
le mie mogli?".
La donna:
"Le ho mandate via".
Totò sceicco:
"Perchè?".
La donna:
"Non voglio che le mogli di
mio fratello siano toccate da
uno come te".
Totò sceicco:
"Come sarebbe a dire?".
La donna:
"Provaci, ma dovrai passare prima sul mio corpo"
Totò sceicco:
"Se è per questo,
ci passerò,
ci passerò...".
La donna:
"Come osi ?".
Totò sceicco: "Oso, oso!".
La donna:
"Io sono una principessa di sangue reale".
Totò sceicco:
"Andiamo d'accordo, io
sono monarchico, sai, una mano lava l'altra...".
La donna:
"Imprudente, lo sai che potrei
farti frustare?".
Totò sceicco:
"E chi oserebbe
frustare Omar, il figlio
dello sceicco! Omar! Guarda Omar quant'è bello,
spira tant sentimenti..." (il tutto sulle note di Ritorna a Surriento).
Il film “Totò Sceicco” trae spunti parodistici da almeno tre classici quali “Il Figlio dello Sceicco” con Rodolfo Valentino, “Atlantide” di Tellas, tratto dall’omonimo romanzo di Pierre Benoit, e “Beau Geste” con Gary Cooper.
Totò sceicco rappresenta uno dei pochi casi in cui critica e pubblico furono accomunati dallo stesso positivo giudizio su un film dell'attore napoletano.