E’ difficile descrivere quello che si vede o si prova immergendosi e navigando nelle splendide acque del Cilento, la meravigliosa terra che si estende a Sud di Salerno.
Cercherò di trasmettere quelle emozioni indimenticabili, che spesso capitano nel visitare questi luoghi, indicare quelle cose più nascoste di una terra che è riuscita a conservare intatti valori e sapori di un tempo.
Voglio iniziare nel descrivere la costa e i paesaggi, che si possono ammirare partendo dal caratteristico porto di Marina di Casalvelino.
Il porto di Casalvelino
Navigando verso sud, fino ai confini di Pisciotta, dopo i primi chilometri di costa sabbiosa, balza agli occhi la collina con la Torre di Velia, poco prima di Marina di Ascea; intorno ad essa si trova il parco archeologico di grande interesse: ospita le vestigia di quella che fu una delle città più importanti della Magna Grecia, Elea. In epoca romana prese il nome di Velia.
La Torre di Velia
La più rilevante scoperta archeologica di Velia è Porta Rosa, unico esemplare di arco greco a tutto sesto di età classica in perfetto stato di conservazione.
Il lungo tratto di costa, che va da Marina di Casalvelino a Marina di Ascea, è caratterizzato da ampie spiagge di sabbia chiara, dove si alternano graziosi lidi, ben distanziati tra di loro.
Il litorale sabbioso
Una costa ideale per le famiglie, infatti la profondità del mare degrada dolcemente e senza sorprese, per chi ama la tranquillità, per chi preferisce perdersi in ampi spazi tra un ombrellone e un altro.
Non facciamoci ingannare se ci sono giornate in cui l’acqua del mare nel sotto costa risulta poco limpida: è solo colpa del vento di maestrale o di libeccio, il fondale è prevalentemente sabbioso, la roccia è quasi inesistente, cosi come le praterie di posidonie, ma la qualità del mare del Cilento è garantita, lo testimoniamo peraltro le tante bandierine BLU, davvero tutte meritate!
Durante le immersioni in questi ultimi vent’anni, ho osservato l’esistenza di una flora e soprattutto di una fauna ittica eccezionale, ho avuto la fortuna di ammirare numerose specie, branchi con centinaia di esemplari di dentici, tonni, ricciole, lampughe e barracuda, ho visto grandi cernie brune e bianche riposare sulla sabbia, all’imboccatura delle loro inespugnabili tane, saraghi nascondersi negli anfratti delle rocce, corvine scomparire tra le posidonie, murene, aragoste e cicale far capolino dalle grotte.
Approfittate, se visitate questi luoghi, a praticare lo “snorkeling”, se si riesce a mettere la testa sott’acqua, le emozioni sono assicurate!
Lo snorkeling
La distesa di sabbia è bruscamente interrotta dall’imponente scogliera di Marina di Ascea con il suo grazioso isolotto e i resti delle antiche torri d’avvistamento.
La scogliera di Ascea
In questo tratto la costa diventa alta e rocciosa, per chi è dotato di spirito di avventura, è possibile visitare il primo tratto via terra, attraversando grotte comunicanti che sbucano in alcune piccole anse prevalentemente rocciose.
L’ideale è ammirare questa costa via mare, ci sono magnifiche spiagge sabbiose e pietrose, e mentre si ode lo stridio dei grilli e cicale, è facile perdersi contemplando la bellezza di un tipico paesaggio mediterraneo, con i profumi della sua vegetazione, con i colori del suo mare, acque azzurre che come per magia, diventano verde smeraldo, grazie alla presenza della posidonia.
Altrettanto belle, sono le passeggiate sulla spiaggia al tramonto, il cielo azzurro s’incendia di rosso specchiandosi nel mare blu; è veramente difficile non innamorarsi di questi luoghi dove la natura è stata generosa!
Un tramonto
Alcuni buoni consigli, non dimenticate se decidete di affrontare questo tratto di costa via mare, di verificare prima di ogni navigazione se “Montezuma” è d’accordo; è cosi che ho ribattezzato il monte Stella per far sorridere i miei figli. Infatti, i vecchi pescatori del porto di Marina di Casalvelino, raccomandano di osservare a nord, se sulla cima più alta ci sono nuvole: nel caso, questo vuol dire che durante la giornata aumenterà l’intensità del vento e il mare diventa mosso, e qualora ci dirigiamo verso SUD, la navigazione del ritorno potrebbe complicarsi avendo il maestrale contro.
In questi casi, se non si ha un’imbarcazione che tiene bene le onde o sì soffre il mal di mare, è preferibile dirigersi sul versante di costa a nord fino a Pioppi, è più riparato, il vento di maestrale al ritorno è a favore di navigazione. Ma di questo parleremo in un altro articolo.
Foto: Francesco Maraucci