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Gli onorevoli

 

 

Il film Gli Onorevoli è del 1963; in quell'anno si tennero delle accesissime elezioni politiche e la Produzione de Gli Onorevoli colse l'occasione per proporre al grande pubblico un argomento di scottante attualità, approfittando inoltre della campagna elettorale in corso per poter girare degli esterni particolarmente realistici (grandi comizi, manifestazioni elettorali, etc.).


Gli Onorevoli è un film è  ad episodi, in totale quattro,  tutti ambientati durante quella campagna elettorale.


Totò è il protagonista di uno di questi, inutile a dirsi quello di gran lunga più esilarante; questo episodio de Gli Onorevoli è passato alla storia, ed anche nel linguaggio comune, per la "litania" continuamente ripetuta dal candidato Antonio La Trippa : "Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio!"; dedichiamo una pagina specifica a quest'episodio de Gli Onorevoli dal titolo Vota Antonio La Trippa.


 

Indice degli argomenti

 

 

 

Gli Onorevoli: la regia


Sergio Corbucci

 

Gli Onorevoli: il Cast

Gli onorevoli: una delle locandine Gli onorevoli: una delle locandine

Il principe Antonio de Curtis
Riccardo Billi
Anna Campori
Memmo Carotenuto
Franco Castellani
Mario Castellani
Gino Cervi
Walter Chiari
Cristiano Cucchini
Peppino De Filippo
Mario De Simone
Franco Fabrizi
Fiorenzo Fiorentini
Franco Giacobini
Carlo Lombardi
Carlo Pisacane
Mimmo Poli
Stelvio Rosi
Luciano Salce
Agostino Salvietti
Linda Sini
Aroldo Tieri
Franca Valeri                                           

 

 



Gli onorevoli: la trama

 

Gli onorevoli è un film a episodi. Le storie sono quattro e coinvolgono personaggi politici dell'intero quadro parlamentare di allora. I partiti presenti ne Gli onorevoli sono quindi quelli di una volta: la DC, il PCI , il MSI. Fa eccezione il partito di Antonio La Trippa, il Partito Nazionale  Restaurazione.


Nel primo episodio de Gli Onorevoli, l'ex "donnina" Bianca Sereni, interpretata da Franca Valeri, si presenta alla Camera dei Deputati per  la Democrazia Cristiana; alcuni rivali politici le mettono alle costole un giovanotto con l'intento di provocare uno scandalo e farle perdere le elezioni. Alla fine si ritirerà dalla competizione elettorale sposando il giovane (Franco Fabrizi).

Gli onorevoi: il crollo della tribuna Gli onorevoli: il crollo della tribuna
Nel secondo episodio de Gli Onorevoli, il senatore Rossani-Breschi, interpretato da Gino Cervi, è un personaggio in vista del partito liberale e conduce la sua campagna elettorale fra l'elettorato dell'alta borghesia dei Parioli. Tutto sembra procedere per il meglio, quando, suo malgrado, viene coinvolto nella lotta tra due bande di ragazzini, una delle quali è guidata da suo figlio, e rimane vittima di una lunga serie di equivoci. Tenta di difendersi, ma alla fine avrà la peggio: mentre, tenendo il suo comizio a Villa Borghese, dichiara con grande foga oratoria: "Se non dico la verità, che questa tribuna crolli!", la tribuna crolla! Suo figlio, pensando di fare uno scherzo ad un bambino della banda nemica,  aveva precedentemente segato la base della struttura!



Gli onorevoli: il ballo di Peppino Gli onorevoli: il ballo di Peppino
Nel terzo episodio de Gli Onorevoli, Il professor Mollica, interpretato da Peppino De Filippo, è un importante esponente del M.S.I.; per la sua elezione punta molto su un discorso che dovrà tenere in Tv. Negli studi incontra un regista (Walter Chiari), schizzato nonché di sinistra; dall'incontro-scontro tra i due nascono alcune gag: il tutto si conclude con la ridicola partecipazione del serissimo Professor Mollica, non alla trasmissione politica, ma a una coreografia con alcune  ballerine.  

Nel quarto episodio de Gli Onorevoli, da noi trattato separatamente nella pagina Vota Antonio, Vota Antonio, Antonio la Trippa, nostalgico monarchico, può contare sui voti dei suoi vecchi concittadini di Roccasecca.  Quando però si renderà conto di essere solo uno strumento nelle mani del Segretario e del Presidente del suo Partito per raggiungere obiettivi non leciti, farà in maniera tale da non essere eletto.

 

Gli onorevoli: attualità del film

 

Il film Gli Onorevoli si dimostra di un'attualità sconcertante. Forse dovremmo dire che non è tanto merito del film, quanto demerito della classe politica che è stata incapace di correggere se stessa in questi ultimi cinquanta anni.

Alcune riflessioni:

-la Signora La Trippa (siamo nell'episodio de Gli onorevoli con Totò)  dichiara,  senza alcun problema,  di non votare per il marito ma di preferire  la Democrazia Cristiana ed in particolare dichiara di votare "Giulio"; ci tiene a precisare che "Non c'è rosa senza spina, non c'è governo senza Andreotti". E siamo nel 1963...

-in una degli episodi de Gli onorevoli il senatore Rossani-Breschi, uomo di destra moderata, ma con un passato politico alle spalle altalenante, con un'appartenenza anche al Fascio, è un importante e ricco editore.
Il suo principale contestatore è un giovane scrittore comunista, Fallopponi, interpretato da Aroldo Tieri; se politicamente i due si combattono, dal punto di vista degli affari vanno molto d'accordo: l'editore di destra ha, infatti, pubblicato un libro dello scrittore comunista che sta avendo un grande successo.
Il tutto non vi ricorda forse D'Alema e altri esponenti della nostra sinistra che fanno pubblicare le proprie opere dalla Mondadori del ricco editore di destra e loro nemico politico Silvio Berlusconi?

-sempre nello stesso episodio de Gli Onorevoli il senatore Rossani-Breschi, nel corso di un incontro pre-elettorale nel suo salotto di casa, risponde ad alcune domande.
Domanda: " Cosa farà con le tasse?"
Risposta del Rossani-Brazzi: " Le abolirò!"
Non vi fa venire in mente nessuno?

-nell'episodio de Gli Onorevoli con protagonista Totò, il segretario e il presidente del P.N.R., il partito di Antonio La Trippa, dichiarano di aver investito finanziariamente nel partito per arrivare ad avere una sia pur minima rappresentanza parlamentare. Puntano a tre seggi, che appaiono pochi, ma che in determinate circostanze possono salvare il governo; il loro motto è: "Io do tre voti a te, tu dai tre appalti a me!".
Sono forse cambiati i tempi…?

-Antonio La Trippa, quando viene a sapere dell'esistenza di un nuovo partito, il P.A.P.I. (nulla a che vedere con l'accezione, molto di moda attualmente, di "papi"…: si trattava del Partito Autonomo Pensionati Italiani), dichiara "In Italia i partiti spuntano come funghi : erano 18 ora sono 19!".
Oggi, nonostante le varie riforme elettorali, siamo ancora nella stessa situazione…

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