La scena probabilmente più famosa e più vista del Cinema italiano è quella della lettera che Totò e Peppino preparano per la fidanzata del nipote, la malafemmina.
Anni dopo, altri due fuoriclasse, Massimo Troisi e Roberto Benigni, si cimenteranno, nel film Non ci resta che piangere, nella scrittura di una lettera al Savonarola.
Il risultato fu eccezionale, ma la scena della lettera di Totò e Peppino alla malafemmina rimane comunque un autentico cult del cinema italiano difficilmente eguagliabile.
T: Che...
P: Che!
T: Che!
P: Che?
T: Che!
P: Uno...quanti?
T: Che?
P: Uno che?
T : Uno che!
P:. Che.
T: Che! Scusate se sono poche.
p: Che...
T: Che, scusate se sono poche, ma settecentomila lire, punto e virgola, noi, noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, quest'anno c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete! Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Questa moneta servono, questa moneta servono, questa moneta servono che voi vi consolate. Scrivi presto!
P: Con insalata.
T: Che voi vi consolate!
P: Ah! Avevo capito con l'insalata.
T: (infastidito) E non mi far perdere il filo, che ce l'ho tutto qui.
P: Avevo capito con l'insalata.
T: Dai dispiacere, dai dispiacere che avreta...che avreta...che avreta (riflette sulla correttezza della parola) e già, è femmina, è femminile, che avreta perché... (guarda Peppino interrogativamente) perché?
P: Non so!
T: Che è non so?
P: Perché che cosa? (Interrompendo la scrittura)
T: Perché che?? Ooooh!! Perché…dai dispiaceri che avreta perché… è aggettivo qualificativo, no?!
Perché dovete lasciare nostro nipote, che gli zii che siamo noi, medesimo di persona; (Peppino si asciuga il sudore...) ma che stai facendo una faticata che ti asciughi il sudore?....che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo (alzando il pacchetto con le mani ), perche' il giovanotto e' studente che studia, che si deve prendere una laura........
P: laura....
T: laura. Che deve tenere la testa al solito posto, cioe'....
P: Cioe'...
T: Sul collo. Punto, punto e virgola, un punto e un punto e virgola.
P: Troppa roba!
T: Lascia fare! Che dicono che noi siamo provinciali, che siamo tirati.
P: Ma è troppo!
T: Salutandovi indistintamente... salutandovi indistintamente... sbrigati!!! Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo noi...apri una parente e dici che siamo noi, i fratelli Caponi.
P: Caponi.
T: Hai aperto la parente? Chiudila!
P: Ecco fatto.
T: Vuoi aggiungere qualcosa?
P: Io, insomma, senza nulla a pretendere, non c'è bisogno....
T: In data odierna?
P: Eh, ma poi?
T: Ma no, va bene', si capisce.
P: Si, si, si capisce.
Esaminate la frase della lettera:
“Scusate se sono poche, ma settecentomila lire ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete.”
Ragioniamo prima sull'utilizzo del termine "specie"; Totò usa questa parola con una doppia valenza: in primo luogo "specie" è collegato a "ci fanno"; sta in effetti utilizzando l'espressione molto comune: "un fatto ci fa specie" e quindi "settecentomila lire ci fanno specie".
Contemporaneamente però "specie" si collega al periodo seguente, come avverbio: "specie che quest'anno c'è stata la moria delle vacche".
Totò quindi pronunciando una sola volta la parola "specie" se ne avvale in due periodi diversi.
Proviamo ad ipotizzare che la stessa "tecnica" venga utilizzata per l'espressione "come voi" nel periodo successivo.
Ebbene avremmo che "come voi" non solo si collega al successivo "ben sapete" per formare la frase "come voi ben sapete", ma si collegherebbe anche alla frase precedente "C'è stata una moria della vacche" determinando l'espressione offensiva "C'è stata una moria delle vacche come voi".
La frase sarebbe in linea con la tendenza di Totò alle battute a doppio senso ed alla considerazione che, almeno in quel momento della storia, gli zii Caponi avevano della fidanzata del nipote, per l'appunto una "malafemmina".
Dai un'occhiata anche a queste nostre altre pagine:
Totò, Peppino e la Malafemmina
La lettera di Troisi e Benigni al Savonarola