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Uomini o caporali?



Siamo uomini o caporali? è una produzione del 1955. Si tratta sicuramente di un film tra i meno "popolari" di Totò: non è sicuramente un film comico, non vi sono situazioni particolarmente divertenti, il Principe De Curtis non è, in questo caso, assistito da una spalla in grado di sostenere frizzanti scambi di  battute.
Siamo uomini o caporali? è però un film importantissimo perché rappresenta una sorta di "manifesto" del pensiero del grande artista: il titolo e i vari episodi che ne costituiscono la trama, sono interamente dedicati alla singolare visione che Totò aveva del mondo e, in particolare, del genere umano; come vedremo, gli uomini e i caporali sono le due categorie nelle quali egli classifica l'intera umanità.  


Indice degli argomenti

Regia


Camillo Mastrocinque 

Il Cast

Una delle locandine del film Una delle locandine del film




Totò
Paolo Stoppa
Fiorella Mari
Franca Faldini
Sylva Koscina
Giacomo Furia
Vinicio Sofia
Nerio Bernardi
Vincent Barbi
Loris Gizzi






La trama


Totò Esposito è un attore "mestierante" che cerca di sbarcare il lunario proponendosi come comparsa a Cinecittà; a seguito di un diverbio con un certo Meliconi (da notare, si tratta dello stesso cognome del protagonista romanaccio di Un americano a Roma, interpretato da Alberto Sordi nel 1954), viene considerato pazzo e ricoverato in una casa di cura.
Qui incontra un medico "illuminato" che gli presta grande attenzione e che ascolta con molto interesse la teorizzazione del Totò-pensiero sugli uomini e i caporali; ne rimane particolarmente colpito e passa quindi ad ascoltare i vari episodi (per la precisione, sono quattro) che hanno visto come protagonista, o meglio come vittima, il nostro Totò Esposito nel corso di una decina di anni; in ciascuno di questi episodi egli risulta vittima di un "caporale" di turno: nel primo episodio il caporale ha le sembianze di un miliziano fascista, nel secondo di un colonnello nazista, nel terzo di un capitano dell'esercito americano, nel quarto di un direttore di giornale. Il medico, sicuro della salute psichica del protagonista, lo lascia andare. All'uscita dalla clinica, l'ultima "mazzata": Totò trova, infatti, a salutarlo Sonia, la ragazza di cui è da sempre perdutamente innamorato, che gli comunica che si è sposata con un ricco (e antipaticissimo) industriale milanese!
In totale, quindi, Totò Esposito ha avuto la sfortuna di avere a che fare con ben sei caporali: Meliconi, poi i quattro tipacci degli episodi raccontati al dottore e, infine, il ricco e presuntuoso marito di Sonia; l'interprete dei sei caporali è sempre Paolo Stoppa, a conferma che, come dice Totò, "i caporali hanno sempre la stessa faccia".  


La teoria di Totò sugli "uomini o caporali"



Totò espone al medico che lo sta visitando la sua teoria sul "Siamo uomini o caporali?". Ecco il testo:

"L’umanità, io l’ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali, per fortuna, è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare per tutta la vita, come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza mai la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza averne l’autorità, l’abilità o l’intelligenza ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque dottore ha capito? Caporale si nasce, non si diventa! A qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi. Pensano tutti alla stessa maniera!"


Alcune riflessioni sulla teoria "uomini o caporali"



La scelta della categoria dei Caporali


Totò nel teorizzare la sua teoria, ha scelto di classificare la categoria di persone che sfruttano gli Uomini definendoli come Caporali. La scelta non è casuale; il caporale, ci perdonino gli eventuali militari che ci leggono provvisti di questo grado, rappresenta, nella visione di Totò, un tipo di uomo che può facilmente trovarsi ad abusare del suo piccolo ma, al tempo stesso, significativo potere, in quanto può avere un "posto di comando, senza averne l'autorità, l'abilità o l'intelligenza". Il caporale, meglio ancora se "di giornata", rappresenta al meglio questa tipologia umana; un tenente, un capitano, un colonnello non sarebbero stati scelte ugualmente felici, perché gli ufficiali dovrebbero essere almeno dotati di una preparazione specifica e di una discreta cultura. Che poi nei vari episodi del film, il caporale possa avere le sembianze anche di un ufficiale o di un uomo di cultura, quale un direttore di giornale, è altro discorso; magari saranno uomini "colti", ma nell'animo rimangono dei caporali, in quanto "caporale si nasce, non si diventa!". Al contrario è ovviamente possibilissimo essere nella vita caporali (nel senso di soldati) ed essere degli uomini, nel senso dato alla parola da Totò.
 


I Caporali e le donne


Nel caratterizzare il comportamento dei Caporali, particolare attenzione viene posta al loro modo di fare con le donne: il Caporale tendenzialmente approfitta del suo piccolo/grande potere per cercare di ottenere vantaggi nei rapporti con le donne; o attraverso la minaccia ("non ti assumo se non…") o attraverso le promesse ("se sei gentile con me, …").


Un caporale particolare: il ragioniere Casoria


In un altro film, La banda degli onesti, Totò ci presenta una figura esemplare di caporale: il ragioniere Casoria. Vi consigliamo una lettura della pagina che abbiamo dedicato a questo prepotente-lestofante. 



Attualità del film: Totò Nostradamus?


In altra pagina dedicata al film Gli onorevoli, abbiamo avuto modo di notare la grande attualità di alcune situazioni dei film di Totò: in quel caso si parlava dell'importanza che potevano avere tre voti in Parlamento per salvare un governo…
In questo film il lavoro svolto dal Direttore di un giornale ci riporta ai giorni nostri: indovinate quale é la sua principale occupazione? Preparare dossier pieni di fregnacce…!
Che il nostro Totò sia stato un po' Nostradamus?

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