Il Presepe Napoletano
(I Pastori)
L'esposizione esterna di Giannotti in vico Santa Luciella
La famiglia Giannotti appartiene alla ristrettissima cerchia di famiglie napoletane che, da diverse generazioni, sono dedite alla produzione artigianale di presepi e pastori.
Quella di Vincenzo Giannotti è la quarta generazione della sua famiglia ad occuparsi di arte presepiale.
Abbiamo chiesto a Vincenzo di accompagnarci alla scoperta di questo fantastico mondo.
Oggi ci parlerà dei protagonisti del Presepe, i Pastori.
Quicampania: Esiste un'altezza consigliata per i pastori?
Giannotti: No. La scelta della grandezza dei pastori dipende dalle dimensioni della struttura del presepe e, anche, dal budget disponibile. Diventa invece obbligatorio rispettare il senso della prospettiva; come abbiamo visto precedentemente quando abbiamo parlato della
struttura del Presepe, questa è a più piani; se sotto proponiamo dei pastori da 7-10-12 cm., è necessario che salendo ai livelli superiori, i pastori divengano via via più piccoli.
Quicampania: Ci parli dei singoli personaggi. Sugli abiti di Giuseppe e Maria, ad esempio, cosa può dirci?
Giannotti: Su
Giuseppe osservo che può essere vestito alla "napoletana" o con gli abiti tradizionali dell'epoca. Gli abiti di
Maria sono proposti o con i due colori rosa-celeste o in bianco.
Quicampania: I vestiti sono sempre dipinti?
Giannotti: No. Oggi vi è la tendenza, quasi una moda, a sviluppare in terracotta a mano il pastore per poi arricchirlo di abiti in stoffa; va bene ovviamente anche il pastore tradizionale con gli abiti dipinti a mano.
I Re Magi alla fine del loro viaggio!
Quicampania: Passiamo agli altri personaggi della grotta.
Giannotti:
Il bue e l'asinello non possono mancare; possono essere raffigurati "in piedi" o "seduti", ma sempre posizionati alle spalle di Maria e Giuseppe, per poterli riscaldare con il loro alito. Attenzione: il bue deve stare alle spalle di Giuseppe.
Davanti alla grotta vi devono essere
i due zampognari: un adulto e un ragazzo, presumibilmente padre e figlio; il papà suona la zampogna, il ragazzo il piffero, o meglio, la ciaramella. Rimangono fuori la grotta senza entrare.
Quicampania: I Re Magi. Quando vanno inseriti nel Presepe e dove?
Giannotti: La soluzione corretta prevede l'utilizzo di tre terne di
Re Magi; la prima, con i tre a cavallo o su cammello, di dimensione più piccola, da porre nella parte alta del presepe a simboleggiare l'inizio del viaggio; la seconda, sempre con i tre a cavallo o su cammello, ma di dimensione maggiore, da porre verso il 28-30 dicembre, a metà strada verso la grotta. La terza, di dimensione ancora maggiore, da collocare il giorno dell'Epifania dinanzi alla grotta: in questo caso vi sarà uno dei tre in adorazione in ginocchio e gli altri comunque non più a cavallo o sul cammello.
Benino, la lavandaia e il frate cercatore
Parliamo poi di
Benino; è un personaggio fondamentale. Si tratta di un pastorello raffigurato mentre dorme felice. Va posto in alto. La tranquillità della sua espressione è dovuta al fatto che sta sognando un lungo viaggio che lo porta verso il Signore, verso la Grotta, verso la Salvezza, partendo dall'alto, dal peccato, e scendendo giù verso la salvezza. Il personaggio di Benino si trasforma poi in quello del Pastore della Meraviglia, il pastore, che arrivato fuori la Grotta, allarga le braccia al cospetto della Natività. In questo caso, pur essendo, di fatto, la stessa persona, si aggiunge il Pastore delle Meraviglia dinanzi la grotta, senza togliere Benino.
Da notare poi il significato delle pecore nei pressi di Benino; devono essere sette, a rappresentare i vizi capitali dai quali Benino nel suo sogno di salvezza sta per liberarsi, o possono essere di più, simboleggiando in questo caso ciascuna una virtù che si va a conquistare. Attenzione, le pecore dovranno essere sempre in numero dispari.
Quicampania: Come le rose rosse!
Giannotti: Per l'appunto! Passiamo alla
lavandaia; nel presepe l'allegoria della lavandaia è evidente: pulire i panni rappresenta la pulizia dell'anima dal peccato. La lavandaia nella tradizione è associata alla levatrice. In alcuni Vangeli apocrifi si racconta che una delle levatrici mise in dubbio la verginità di Maria, arrivando a voler "toccare" per controllare. Come si avvicinò a Maria, fu punita per la sua incredulità e perse la mano. La stessa levatrice, successivamente in adorazione del Bambino che era appena nato, gli diede una carezza, e per premio riebbe la mano. La lavandaia del Presepe rappresenta proprio questo personaggio dei Vangeli apocrifi.
Il pescatore
La
zingara, raffigurata in genere o da sola o con un bambino in braccio, si dice che previde la nascita del Signore da una donna, ma si dichiarò anche sicura che quella donna sarebbe stata lei stessa. Rappresenta quindi la superbia.
I vari
bottegai rappresentano poi lo scorrere del tempo e il divenire dei mesi. Ognuno infatti è associato a un mese; il
macellaio e il salumiere rappresentano gennaio.
Abbiamo poi il
cacciatore e il pescatore, che rappresentano la lotta dell'uomo per la sopravvivenza. Attenzione! Il cacciatore, con il suo fucile, potrebbe apparire fuori tempo: occorre ricordare che il presepe napoletano fa riferimento per i suoi personaggi al '700. E' il caso anche del
frate cercatore. Questi va posto in alto, in viaggio anche lui verso la salvezza, e quindi con la sua bisaccia piena dei vizi che perderà lungo il percorso di salvezza e delle virtù che invece conquisterà.
Quicampania: Cosa ne pensa della proposta di statuette raffiguranti personaggi del mondo politico, dello spettacolo e dello sport di oggi?
Alcuni personaggi di oggi
Giannotti: In linea di massima due sono le ragioni per le quali i nostri artigiani propongono personaggi di oggi; la prima è di natura commerciale, di marketing: si conta in questa maniera di attrarre l'attenzione dei media nazionali e soprattutto poi quella dei tanti turisti che invadono i vicoli di San Gregorio Armeno.
La seconda ragione sta nella tendenza del napoletano a voler sottolineare anche in questa maniera la grandezza o la caduta di personaggi famosi; un esempio è il Berlusconi "ciaccato", quasi a voler dire all'uomo di fare attenzione, l'uomo potrà essere potente ma rimane una nullità rispetto all'Universo.
In ogni caso, queste figure non vanno assolutamente collocate nel presepe!
Clicca per guardare le altre due pagine dedicate al Presepe Napoletano:
Il Presepe Napoletano: storia e struttura
Il Presepe Napoletano : i luoghi