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Questi fantasmi




Questi fantasmi è una delle commedie di Eduardo De Filippo che più hanno saputo raccogliere un eccezionale successo di pubblico: la ragione di tale successo va ricercata probabilmente nella caratteristica principale di Questi fantasmi: la presenza nella commedia sia di un lato tragico, sia di un lato comico, in perfetto connubio tra loro; si tratta di una commedia amara, triste ma che, al tempo stesso, presenta numerose scene che strappano più di una risata.
Eduardo, in Questi fantasmi, atterrito dagli spiritiEduardo, in Questi fantasmi, atterrito dagli spiriti
In queste scene di Questi fantasmi, l'attore Eduardo riuscì a dare il meglio sfruttando la vena comica della sua capacità interpretativa: Eduardo si avvalse, infatti, della sua eccezionale mimica per sottolineare le situazioni di terrore vissute dal protagonista quando credeva di venire in contatto con i fantasmi.
Alla pari di Filumena Marturano, anche Questi Fantasmi è stata oggetto di diverse rappresentazioni cinematografiche, la prima del 1954: per essa Eduardo, regista, scelse per la parte del protagonista Renato Rascel (Maria, la moglie, fu interpretata da Franca Valeri): la scelta non fu felice per le caratteristiche dell'attore romano e, infatti, il film non ebbe un grande successo.
Non migliore fu la seconda realizzazione cinematografica di Questi fantasmi del 1967, per la regia di Renato Castellani.
Il ruolo del protagonista venne interpretato da Vittorio Gassman, la moglie Maria da Sophia Loren, il portiere Raffaele da Aldo Giuffrè. Il risultato fu mediocre e ne uscì fuori "una farsa con risultati fiacchi, di un napoletanismo assai convenzionale, sfigurando la bella commedia di Eduardo" (Morandini).

Due le rappresentazioni di Questi fantasmi in TV, la prima del 1956, la seconda del 1962: con quest'ultima messinscena televisiva Questi fantasmi arrivò al grande pubblico; Eduardo ne fu il regista e l'interprete principale, il personaggio della moglie Maria fu interpretato da Elena Tilena, i ruoli del portiere Raffaele e dell'amante della moglie, Alfredo Marigliano, furono furono affidati a due interpreti "storici" di Questi fantasmi quali Ugo D'Alessio e Pietro Carloni (nella vita, il compagno di Titina De Filippo).

 

Indice degli argomenti

 



Un po' di storia



Questi fantasmi fu scritta nel 1945 ed è la seconda commedia, dopo Napoli Milionaria, a far parte della raccolta Cantata dei giorni dispari.

Eduardo s'ispirò per la sua realizzazione a un fatto di cui fu protagonista suo padre, Eduardo Scarpetta. Racconta infatti quest'ultimo che la sua famiglia, in ristrettezze economiche, fu costretta a lasciare la propria abitazione da un giorno all'altro (ovviamente era un quattro di maggio...).

Il padre riuscì a trovare in poco tempo una nuova sistemazione, all'apparenza eccezionale, in rapporto al pigione ridottissimo da pagare. Dopo alcuni giorni si chiarì il mistero: la casa era frequentata da un "monaciello", che faceva sentire la sua presenza in particolare alla mamma di Eduardo Scarpetta; ovviamente la signora costrinse immediatamente il marito a un nuovo trasloco per scappare dall'impertinente "monaciello".

Questi fantasmi ebbe un successo travolgente sin dalla sua prima rappresentazione il 7/1/1946 al Teatro Eliseo di Roma. Seguirono altre rappresentazioni al Teatro Politeama di Napoli, anch'esse caratterizzate da un successo quasi senza precedenti.

Un po' come Filumena Marturano, Questi fantasmi è stata messa in scena molte volte all'estero; in particolare Eduardo ottenne un grande e ripetuto successo in Francia.

 

 

I personaggi di Questi Fantasmi

 

(le qualifiche di "anima ..." sono dell'Autore stesso)

Pasquale Lojacono (anima in pena)
Maria, moglie di Pasquale (anima perduta)
Alfredo Marigliano, amante della moglie (anima irequieta)
Armida, moglie di Alfredo (anima triste)
I due piccoli Mariglaino (anime innocenti)
Raffaele, il portire (anima nera)
Carmela, sorella di Raffaele (anima dannata)
Gastone Califano, fratello di Armida (anima libera)
Il Professor Santanna (anima utile, ma non compare mai)

 

La trama di Questi fantasmi



Pasquale Lojacono si trasferisce con la giovane moglie Maria in un appartamento all'ultimo piano di un palazzo seicentesco (in via Tribunali 176). Maria non sa che il marito ha ottenuto il fitto gratuito per cinque anni di quell'enorme casa (18 camere e 68 balconi) in cambio del compito di sfatare la leggenda sulla presenza di spiriti nella casa.
Il portiere Raffaele spiega al nuovo inquilino cosa dovrà fare per ottemperare al suo impegno contrattuale: per dimostrare che non ci sono fantasmi dovrà mostrarsi ogni giorno, due volte al giorno, fuori tutti i 68 balconi, mostrando serenità e allegria. A tal scopo dovrà anche cantare ad alta voce (inizierà con "Lucean le stelle", continuerà con "Ah l'ammorre che fa fa")!

Ascoltando però i racconti del portiere, della sorella di quest'ultimo e del "dirimpettaio" di casa, tal Professor Santanna, il nostro protagonista incomincia a credere all'esistenza degli spiriti; pertanto, quando s'imbatte in Alfredo, l'amante della moglie, lo scambia per un fantasma.
La storia di Questi fantasmi prosegue con Alfredo che fa pervenire sostanziosi aiuti economici alla famiglia Lojacono, aiuti che vengono interpretati da Pasquale come regali degli spiriti che l'avrebbero preso a ben volere!
L'equivoco prosegue e il nostro protagonista è l'unico a non avvedersi di quello che sta realmente accadendo; dopo un'esilarante scena nella quale, per Pasquale, si consuma un litigio tra spiriti (in effetti i litiganti sono Alfredo, sua moglie, i suoi bambini e altri parenti), l'amante di Maria decide, apparentemente, di tornare in famiglia privando dei suoi regali il povero Pasquale.
La storia di Questi fantasmi si avvia alla conclusione: con un marchingegno Pasquale riesce a reincontrare Alfredo, chiedendogli un ulteriore e sostanzioso aiuto economico, spiegando allo "spirito" che i soldi gli servono per riconquistare la moglie di cui è perdutamente innamorato. Alfredo, commosso per la triste confessione, gli lascia un pacco di banconote e scompare dalla loro vita.

Pasquale Lojacono: ci è o ci fa?



La domanda che tutti si pongono dopo aver visto Questi fantasmi è: Pasquale Lojacono crede veramente nell'esistenza degli spiriti che infestano la sua casa e nella benevolenza che questi gli mostrano facendogli continui regali o, piuttosto, il nostro protagonista è un gran furbacchione che sta sfruttando la situazione per trarne vantaggio?
La domanda non ha risposta. Alcuni elementi presenti nella trama di Questi fantasmi ( il terrore che dimostra nell'ascoltare lo "spirito" di Armida, la moglie di Alfredo, o l'accorata confessione finale a quest'ultimo) farebbero propendere per la sua buona fede.

Altri elementi farebbero pensare però il contrario: in particolare l'espressione di Pasquale nell'ultimissima scena, quando racconta al Professor Santanna cosa è successo e dichiara di sperare in un ritorno dello spirito.

Anche l'introduzione di Questi fantasmi nella versione televisiva del 1962 farebbe pensare alla mala fede del protagonista; Eduardo infatti ci dice: "Pasquale Lojacono i fantasmi li vede; il benessere di natura equivoca che egli raccoglie in casa, soldi e beni, per lui sono risorse ultraterrene e si costruisce una coscienza civica. Se si ha una moglie bella è necessario credere nei fantasmi!".

Il personaggio di Raffaele, il portiere

Raffaele, nel primo atto di Questi fantasmi, ruba il pollo di Pasquale Raffaele, nel primo atto di Questi fantasmi, ruba il pollo di Pasquale


Raffaele è il portiere dello stabile seicentesco dove i Lojacono si trasferiscono. Raffaele è un personaggio negativo; lo stesso autore lo definisce "anima nera"!
Il regista Armando Pugliese, che ha curato più di una messa in scena di Questi fantasmi , è arrivato a definire questo personaggio come un esponenente della "mappineria napoletana", un vero "figl'e canter' "!
E' scansafatiche, approfittatore, furbo sino all'inverosimile e soprattutto ladro: sin dal primo incontro con Pasquale, accennando agli spiriti presenti nella casa sottolinea.
"...qua sparisce qualunque cosa..., specialmente la roba da mangiare; se sparisce qualche oggetto di valore io non voglio storie. E non vi permettete di andare a denunciare il furto... se no abbuscate. Ca se tratta e'fantasme: chille nun pazzeano... schiaffe, calci e mazzate in testa!". E, infatti, subito dopo ruba un pollo al povero Pasquale!

Raffaele è anche misogino; parlando della sorella che era divenuta scema dopo aver visto i fantasmi, precisa che:

"Scema no... un po' cretina, insomma più cretina di prima".

Lojacono: "Perché, era già cretina?".

Raffaele: "No, ma è donna.".

Lojacono: "Perché, le donne sono cretine?".

Raffaele: "Non sono uomini!".

 

Il personaggio del Professor Santanna



Lojacono racconta al Prof.Santanna dell'incontro finale con il fantasma Lojacono riferisce al Prof.Santanna dell'incontro finale con il fantasma


Incredibile il personaggio del Professor Santanna, vera invenzione teatrale di Eduardo.
In Questi fantasmi non compare mai, non si sente mai, eppure la sua è una presenza evidentissima, che incide anche sulla conclusione della storia.
Aldo Giuffrè definì il personaggio del Professor Santanna " l'occhio del mondo". Sta, infatti, sempre al suo balcone ad osservare tutto quello che succede a casa Lojacono, e ovviamente ha compreso perfettamente quali siano gli eventi che si stanno svolgendo in quella sciagurata casa; ha notato, infatti, la continua presenza dell'amante della moglie ed è ben lungi dal pensare a un fantasma! Anzi riesce indirettamente anche a suggerirlo al buon Pasquale, nella famosa scena del monologo del caffè: il protagonista mostra il "becco" di carta da lui ideato per ottimizzare il funzionamento della sua caffettiera; il professore ascolta il termine "becco" e, invece di volgere lo sguardo alla caffettiera, guarda Pasquale: il "becco" è lui!
E' lo stesso Professor Santanna a ideare poi lo stratagemma finale che consente a Pasquale di incontrare lo "spirito" Alfredo; suggerisce, infatti, a Pasquale di far finta di andar via: sicuramente lo "spirito", o meglio, l'amante si sarebbe immediatamente fatto vivo!

 



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