Filumena Marturano è una delle commedie più care ad Eduardo; in particolare il personaggio della protagonista, per l'appunto Filumena Marturano, fu molto amato dal grande drammaturgo napoletano.
Filumena Marturano è anche la commedia di Eduardo più rappresentata all'estero; si contano ben più di 50 rappresentazioni nei teatri in ogni parte del mondo; Berlino, Parigi, Mosca, New York. Si sono impegnati nella sua realizzazione alcuni grandissimi registi quali Franco Zeffirelli e Laurence Olivier.
La commedia ha avuto anche due versioni cinematografiche: la prima del 1951, per la regia dello stesso Eduardo: come in teatro, Titina era Filumena Marturano ed Eduardo don Domenico.
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Filumena Marturano è scritta da Eduardo nell'immediato dopoguerra, nello stesso periodo in cui scrisse altre commedie di grandissimo successo quali Napoli Milionaria e Questi Fantasmi: fa parte della raccolta La Cantata dei giorni dispari.
La prima rappresentazione di Filumena Marturano si tenne nel novembre del 1946 al Teatro Politeama di Napoli. Tra gli attori, ricordiamo oltre ai due fratelli De Filippo, la bravissima Tina Pica che, a ben pensarci, sembra fatta apposta per la parte di Rosalia, la donna di fiducia di Filumena.
L'accoglienza del pubblico napoletano non fu particolarmente calorosa.
Il trionfo di Filumena Marturano, con successiva consacrazione, avvenne ad inizio del 1947 a Roma, al Teatro Eliseo.
Seguirono rappresentazioni particolarissime di Filumena Marturano, come quella recitata davanti ai leader politici dell'epoca (tra gli altri assistettero alla commedia sia De Gasperi che Togliatti) ; Titina recitò poi il monologo "della Madonna delle rose" per il Papa Pio XII, come si legge nei commenti a cura di Anna Barsotti alla raccolta la "La cantata dei giorni dispari" edita da Einaudi.
Il soggetto di Filumena Marturano nasce da un fatto di cronaca dell'epoca: una donna fingendosi in fin di vita si era fatta sposare dal suo convivente.
In effetti per Eduardo si trattò solo di uno spunto per consentirgli di disegnare e costruire questa figura di donna, che come ebbe a dichiarare, fu "la più cara delle sue creature".
Filumena Marturano
Domenico Soriano
Alfredo Amoroso, lo "spiccia faccende" di Domenico
Rosalia Solimene, la "dama di compagnia", la confidente di Filumena Marturano
Diana, la "fidanzata" di Domenico
Umberto, Riccardo e Michele, i tre figli di Filumena Marturano
L'avvocato Nocella
Lucia, la cameriera
Si potrebbe dire che la trama della storia di Filumena Marturano si svolga quasi tutta prima dell'inizio della commedia e venga recuperata dai protagonisti come flashback.
Il cinquantenne Domenico Soriano, Dummì, come Filumena Marturano chiama il suo compagno, è un amante della bella vita: vedovo, benestante, sempre ben vestito, proprietario di scuderie, vive viaggiando tra Londra e Parigi (oggi sarebbe come dire viaggiando tra New York e Tokio) , correndo dietro le belle donne e non facendosi mai mancare nulla; nella sua giovinezza, a Napoli, ha frequentato una casa di appuntamenti dove ha conosciuto la prostituta Filumena Marturano.
- Filumena Marturano è l'unica commedia di Eduardo dove il protagonista non sia un uomo, ma una donna. Filumena Marturano è la protagonista non solo perché la commedia ha il suo nome, non solo perché obiettivamente il suo ruolo è quello fondamentale nello svolgimento della storia, ma anche e soprattutto per la caratura del personaggio che si eleva di una spanna rispetto a quella di Domenico Soriano. Filumena Marturano è una donna complessa, con una vita tormentata e faticosissima alle spalle, capace di tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Domenico Soriano è, più banalmente e semplicemente, un benestante senza problemi, cinico al punto di lasciarsi andare ad effusioni con la fidanzata davanti al capezzale di Filumena Marturano o di promettere un pantalone a un cameriere qualora abbia una buona notizia (la morte di Filumena) .
- Filumena Marturano è analfabeta, conosce soli i numeri (era riuscita infatti a scrivere su una banconota da 100 lire la data del concepimento del figlio avuto da Domenico); parla pertanto solo ed esclusivamente in napoletano, un napoletano molto stretto; il suo tono, nonché le sue movenze e il suo modo di gesticolare, sono proprio quelli tipici delle popolane partenopee.
Da sottolineare come Eduardo faccia parlare ogni tanto i suoi protagonisti in uno strano napoletano-italiano provocando dei dialoghi grotteschi e tali da stemperare, per qualche istante, la tensione data dalla drammaticità della storia.
Eduardo provoca un ulteriore break alla drammaticità della situazione all'inizio del secondo atto della commedia; Domenico ed Alfredo pensano ciascuno a due situazioni differenti (il primo al comportamento da tenere con Filumena, il secondo a un pessimo caffè) e dialogano tra loro ciascuno non capendo di riferirsi a fatti diversi. Il dialogo si interrompe quando Domenico dichiara che andrà sino in Cassazione (pensando a una causa con Filumena Marturano) e Alfredo fa notare che sarebbe un'esagerazione (pensando alla reazione da tenere per il caffè pessimo) .
La commedia Filumena Marturano comincia, a differenza di quanto accade nella rappresentazione cinematografica Matrimonio all'Italiana, a raggiro avvenuto.
Nel testo della commedia, prima dei dialoghi del primo atto, vi è una fantastica descrizione della scena dove si muoveranno i 4 protagonisti ( Filumena Marturano, Domenico e i due rispettivi assistenti Rosalia ed Alfredo), descrizione che riesce perfettamente a illustrare la tensione esistente in quella stanza.
I quattro personaggi sono posizionati ai quattro angoli della stanza; dice Eduardo: "Quando va su il sipario, così troviamo i quattro personaggi, in questa posizione da quattro cantoni".
Consigliamo a tutti la lettura di questa introduzione alla commedia; è veramente affascinante!
Riportiamo la descrizione di Filumena Marturano:
"In piedi, quasi sulla soglia della camera da letto, le braccia conserte, in atto di sfida, sta Filumena Marturano. Indossa una candida e lunga camicia da notte. Capelli in disordine e ravviati in fretta. Piedi nudi nelle pantofole scendiletto. I tratti del volto di questa donna sono tormentati: segno di un passato di lotte e tristezze. Non ha un aspetto grossolano, Filumena, ma non può nascondere la sua origine plebea: non lo vorrebbe nemmeno. I suoi gesti sono larghi e aperti, il tono della sua voce è franco e deciso, da donna cosciente, ricca di intelligenza istintiva e di forza morale, da donna che conosce le leggi della vita a modo suo, e a modo suo le affronta."
Giù il cappello!