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I due marescialli



I due marescialli è uno dei film di Totò ambientati in epoca di guerra; per la precisione, è un fim ambientato, come tante altre altre pellicole della cinematografia italiana, in quel periodo, tragico e confuso, immediatamente successivo alla caduta del fascismo. Il film, del 1961, nacque da un'idea dello stesso Totò.
I due marescialli può contare sull'eccezionale coppia costituita da Totò e Vittorio De Sica, una coppia "campana" a tutti gli effetti, tenendo conto che Vittorio nacque a Sora quando questa cittadina faceva parte della provincia di Caserta.



Gli argomenti trattati

La regia de I due marescialli



La regia de I due marescialli è di Sergio Corbucci. E' il primo film di Totò diretto dal regista romano; altri ne seguiranno negli anni successivi: ricordiamo, tra questi, Totò, Peppino e la dolce vita, Lo smemorato di Collegno, Gli Onorevoli.  

Il cast de I due marescialli

Una delle locandine de I due marescialli Una delle locandine de I due marescialli







Totò
Vittorio De Sica
Gianni Agus
Arturo Bragaglia
Franco Giacobini
Olimpia Cavalli
Elvy Lissiack 
Mimmo Poli
Roland Von Barthrop





La trama de I due marescialli


La storia ha per protagonisti due tipiche figure di tante sceneggiature cinematografiche: la guardia e il ladro. La guardia è il maresciallo Vittorio Cotone, Vittorio De Sica; il ladro, Antonio Capurro, Totò.
Nelle primissime scene de I due marescialli, il ladro Totò, vestito da sacerdote, ruba una valigia nella stazione di Scalitto con la tecnica della "valigia a scatto". Viene subito arrestato dal maresciallo Cotone. A seguito di un bombardamento, Totò scappa, dopo aver fatto a cambio di abito con il maresciallo che, nel frattempo, aveva perso conoscenza. Totò, pertanto, acquisisce l'identità del maresciallo Cotone.
Sfortunatamente per lui è l'otto settembre 1943 e, a seguito della resa dell'Italia e della fuga del re, i carabinieri non vivono il loro momento migliore: chi di loro non aderisce al regime nazi-fascista, viene immediatamente passato per le armi. Il maresciallo Totò, suscitando l'indignazione dei notabili di Scalitto, "aderisce incondizionatamente" alla causa tedesca, salvando la pelle e diventando il severissimo comandante della Stazione dei Carabinieri di Scalitto.
Le cose si complicano quando il vero maresciallo Cotone, De Sica, vestito da prete, ricompare sulla scena: i due marescialli s'incontrano e quello vero cerca di mettersi in contatto con la fidanzata che avrebbe dovuto sposare proprio in quei giorni. La storia va avanti tra mille equivoci e gustose situazioni, caratterizzate, tra l'altro, dai due "cattivi": un truce tenente tedesco e un imperdibile podestà fascista.
Il ladro Totò, per salvare alcuni ricercati, si mette nei guai e viene condannato a morte. Il vero maresciallo Cotone non riesce a farsene una ragione, ben sapendo di aver contribuito, con il suo comportamento, alle disgrazie del ladro.
Dopo vent'anni, il maresciallo Cotone, ormai in pensione, con la sua famiglia torna a Scalitto e ricorda ancora una volta la triste storia del ladro Capurro, fucilato dai tedeschi per colpa sua. Ma proprio in quel  momento, un domenicano gli ruba la valigia con il noto sistema della valigia a scatto. E' ancora lui, Antonio Capurro, più vivo che mai!




Il podestà


Il podestà si strappa lo stemma del fascio Il podestà si strappa lo stemma del fascio, dopo essersi già liberato della camicia nera.


Spicca, tra i personaggi non protagonisti de I due marescialli, quello del podestà di Scalitto, interpretato da Gianni Agus.
Rappresenta perfettamente l'idea che gli Italiani hanno dei politici, di ieri, di oggi e purtroppo di domani.
Prono e ossequioso nei confronti del potente di turno, il tenente tedesco, è duro e cattivo con i più deboli (è un classico caporale, nel senso dato al termine da Totò – clicca qui).
Indice rilevatore del suo cattere è l'intercalare che ripete di continuo e che sintetizza la sua acquiescenza nei confronti dell'ufficiale tedesco: qualunque cosa questi affermi, il podestà risponde con un perentorio "Senz'altro!".
Ovviamente il nostro è pronto a cambiar bandiera al "mutar del vento"; infatti, all'arrivo degli americani, si disfa subito della camicia nera e dei simboli di appartenenza al fascio.     
Vedete una grande differenza tra questo signore e le decine di parlamentari di oggi che passano da una parte all'altra con la velocità della luce?


Immacolata


Notevole anche il personaggio della fidanzata del maresciallo, Immacolata, interpretata da Olimpia Cavalli. Questa ragazza non fa che piangere e svenire. L'effetto comico è assicurato!
Totò, nelle vesti del buon Capurro, dinanzi a tante lacrime non può che confondersi e chiamarla Addolorata; il fidanzato, il maresciallo Cotone, non può che sbottare in un: "Immacolata, ma tu piangi sempre!".


L'ufficiale tedesco e il portalettere


Da notare ancora una caratteristica di due personaggi, o meglio dei due rispettivi interpreti.
I due personaggi sono quelli dell'ufficiale tedesco e del portalettere. Questi due tipi di personaggi (un ufficiale tedesco e un portalettere) compaiono anche in altri due film di Totò: l'ufficiale tedesco ne I due colonnelli (ricorderete, la sua frase, "ho carta bianca…"), mentre il portalettere in Totò Diabolicus. Ebbene gli attori chiamati a interpretare le due parti sono sempre gli stessi: nel caso dell'ufficiale tedesco, Roland Von Barthrop, nel caso del portalettere, Mimmo Poli.

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